NUOVO DECRETO, COSA CAMBIA PER IL LAZIO DAL 17 GENNAIO

Il Lazio sarà in zona arancione da domenica 17 gennaio, per la prima volta cambia colore. La decisione è necessaria per contenere la diffusione del coronavirus, infatti, come annunciato dall’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, il valore del nostro indice Rt è superiore a 1. Servono quindi cautela e prudenza.

Per quanto riguarda le altre Regioni, passano in area rossa la provincia autonoma di Bolzano e le regioni Lombardia e Sicilia. Passano in area arancione, oltre al Lazio, le regioni Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta. Restano in area arancione Calabria, Emilia-Romagna e Veneto. In zona gialla Basilicata, Campania, Molise, Sardegna, Toscana e provincia di Trento.

Cosa cambia con la zona arancione?

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Secondo quanto previsto dal testo del decreto legge n. 2 del 14 gennaio, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, viene prorogato lo stato d’emergenza al 30 aprile 2021 e sono vietati sull’intero territorio nazionale gli spostamenti tra regioni e province fino al 15 febbraio.

Ecco le principali novità per il Lazio in base all’ordinanza del Ministero della Salute che certificato il passaggio alla zona arancione per la nostra Regione:

SPOSTAMENTI

  • non si potrà uscire dal proprio comune se non per ragioni di lavoro, salute, estrema necessità e urgenza;
  • il coprifuoco sarà in vigore dalle 22 alle 5;
  • ci si potrà spostare fino a 30 chilometri dal comune se si risiede in un centro con meno di 5mila abitanti, ma non verso i capoluoghi;
  • si potrà raggiungere la seconda casa anche fuori dal proprio comune, purché non si trovi in un’altra regione;
  • si potranno praticare sport non di contatto come il tennis;
  • si potrà fare visita a parenti e amici, ma solo due persone (oltre ai minori di 14 anni) e non più di una volta al giorno.

Per circolare è necessario, in caso di controlli delle forze dell’ordine, avere con sé il modulo di autocertificazione, quel documento introdotto con l’inizio dei lockdown per la pandemia da coronavirus. A chi è sprovvisto del modulo ne viene fornito uno da compilare per giustificare – con dichiarazioni vere – il motivo dello spostamento. I cittadini devono infatti ricordarsi, come specifica il sito del Viminale, che “l’autodichiarazione è in possesso degli operatori di polizia e può essere compilata al momento del controllo”. Il firmatario deve dichiarare che il proprio spostamento è determinato da:

  • esigenze di lavoro;
  • motivi di salute;
  • altri motivi ammessi dalle vigenti normative ovvero dai predetti decreti, ordinanze e altri provvedimenti che definiscono le misure di prevenzione della diffusione del contagio.

Sarà inoltre necessario indicare nel modulo di autocertificazione: il proprio abituale domicilio, un contatto telefonico valido, di non essere sottoposti alla misura della quarantena ovvero di non essere risultato positivo al covid-19 (fatti salvi gli spostamenti disposti dalle autorità sanitarie), di essere “consapevole delle conseguenze penali previste in caso di dichiarazioni mendaci a pubblico ufficiale” regolate dall’articolo 495 del Codice di procedura penale. Chi non è in regola rischia una multa da 400 a 1000 euro, come previsto dal decreto.