CONNETTIVITA’ SCUOLE/ DIGITALIZZAZIONE ASSICURATA ANCHE CON PATTI EDUCATIVI DI COMUNITA’: DEPOSITATA PL
Il bando da 3,5 milioni di euro pubblicato per potenziare la connettività delle scuole e garantire così la didattica a distanza degli studenti delle scuole superiori è un ulteriore sostegno che la Regione Lazio sta offrendo per garantire il diritto allo studio alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi in questo momento caratterizzato da grandi incertezze. Considerato che la didattica a distanza per le classi superiori serve per contenere il contagio, continuare a potenziare l’infrastruttura digitale delle nostre scuole e dotare tutti gli studenti degli strumenti necessari sono fattori ormai indispensabili, sui quali le Istituzioni devono investire per non creare disuguaglianze tra i ragazzi già penalizzati in termini di socialità e scolarizzazione. Individuare le criticità e intercettare le priorità di intervento devono essere, quindi, le vere abilità del momento. Ed è proprio in quest’ottica che ho depositato la proposta di legge sui Patti di comunità, che, richiamando il principio di sussidiarietà e di corresponsabilità educativa, coinvolgono nel processo educativo non solo le scuole, ma anche gli Enti locali, le istituzioni pubbliche e private, le realtà del Terzo settore. I Patti di comunità hanno l’obiettivo di creare e fortificare un’alleanza educativa, civile e sociale di cui le istituzioni scolastiche sono interpreti fondamentali, ma non unici, e si rivelano utili per le diverse necessità che questo tempo ci impone: dalla messa a disposizione di strutture e spazi alternativi, dove svolgere attività didattiche ed educative complementari a quelle tradizionali, alla promozione e al sostegno del processo di digitalizzazione della scuola, con l’obiettivo ultimo di fornire una visione e un progetto organizzativo, pedagogico e didattico legato anche alle specificità e alle opportunità dei singoli territori. La pandemia, infatti, ha messo a dura prova il sistema sociale del nostro Paese e ha mostrato con tutta evidenza l’importanza di una rete di sostegno che colleghi le famiglie, la scuola, i servizi e le istituzioni. Sono certa che il Consiglio regionale del Lazio percepirà questa necessità come prioritaria e che si doti in tempi brevi di una legge regionale che riconosca il welfare di comunità per mettere al centro i diritti delle nuove generazioni, dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze.
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