CIGD, RITARDI INPS GRAVANO SU FAMIGLIE: NON VENGA VANIFICATA LA RAPIDITA’ DEL LAVORO DELLA REGIONE LAZIO

Il ritardo dell’aggiornamento, da parte dell’Inps, dell’elenco del numero delle domande di Cassa integrazione in deroga del Lazio è un problema molto serio che ha conseguenze dirette sulla difficoltà che le famiglie stanno attraversando per la mancanza di liquidità. La Regione Lazio, come annunciato, ha smaltito tutte le richieste pervenute dal 25 marzo scorso, con 60 mila domande contenute in 266 determine verificate, autorizzate e trasmesse all’Inps per l’erogazione della Cig in deroga. Ad oggi, però, nel sito istituzionale dell’Istituto sono riportate soltanto 35.903 domande relative al Lazio, corrispondenti cioè a sole 169 determine dirigenziali. Numeri che non coincidono, probabilmente frutto di ritardi di elaborazione che però gravano pesantemente sulle già precarie condizioni in cui versano le lavoratrici e i lavoratori che, da mesi, aspettano una boccata di ossigeno per affrontare le spese quotidiane. Al di là dei problemi di natura tecnica che potrebbero essersi presentati in riferimento all’aggiornamento dei dati del Lazio, si auspica che l’Inps abbia preso atto delle trasmissioni tempestive della Regione Lazio e che si attivi in tempi rapidi per l’erogazione degli importi dovuti. Questo è un momento in cui l’efficienza con cui l’Ente regionale ha lavorato, ovvero alla velocità di 4/5 mila trasmissioni di domande al giorno fino al loro completo smaltimento, non deve essere vanificato dalla burocrazia o da problemi tecnici dell’Ente ricevente, preposto alla ancora più importante funzione “erogatrice” per riuscire a mettere materialmente nelle tasche delle lavoratrici e dei lavoratori il denaro indispensabile per sbarcare il lunario. La sinergia tra le Istituzioni è fondamentale sempre, ma ancora di più in un momento di forte crisi come questo, dove ogni Istituzione rappresenta l’ingranaggio di una catena di montaggio che non può e non deve fermarsi per nessun motivo se in ballo c’è la sopravvivenza dei nostri cittadini.