COVID-19: DIAMO RISPOSTE CONCRETE, IGNORIAMO LE BUGIE

In poche settimane, grazie alla disponibilità e all’impegno di tutti i soggetti coinvolti, contiamo una rete di 1.500 posti letto nella regione per fare fronte all’emergenza sanitaria. I Covid Hospital su Roma sono 5: lo Spallanzani con 257 posti, il Columbus del Gemelli con 133 posti, Casal Palocco e il Policlinico Tor Vergata, con altri 80 posti ciascuno a regime, e il Covid 5 Eastman dell’Umberto I con 46 posti, a cui si aggiunge la rete delle malattie infettive e della pneumologia (400 posti). Con gli ulteriori posti nelle province, in tutto il Lazio si arriva ad una rete complessiva di circa 1.500 posti a disposizione dell’emergenza.

Un risultato straordinario, ottenuto in pochissimo tempo perché si è scelto di puntare su centri con spazi adeguati e attrezzature di base pronte all’uso, senza dover affrontare grandi opere infrastrutturali. Purtroppo, mentre la Regione Lazio, le strutture coinvolte e gli operatori del Sistema sanitario regionale erano impegnati senza sosta in questa corsa contro il tempo, sui social è stata lanciata una sterile campagna di speculazione sull’ipotesi di riaprire il Forlanini. Una struttura che, realizzata negli anni ’30, era deserta già negli anni ’90 e, da sei anni, è definitivamente chiusa, dopo lo spostamento del reparto di chirurgia toracica in un moderno padiglione del vicino San Camillo. Dopo 30 anni di abbandono, quindi, quell’edificio oggi è degradato e fatiscente. Pensare di realizzare al suo interno, in pochi giorni, un reparto attrezzato per malati gravi è folle o, peggio, solo strumentale e demagogico.

Noi abbiamo il dovere di dare risposte immediate ad un’emergenza che si combatte in primo luogo con il comportamento responsabile di ciascuno, restando a casa ed evitando i contatti, e si supera contrastando il virus con nuovi reparti, moderni, funzionali e sicuri. Cosa che stiamo facendo, giorno dopo giorno, grazie all’impegno silenzioso e infaticabile di migliaia di operatori della sanità e alle scelte tempestive e coraggiose della Regione Lazio che, anziché inseguire le bugie, ha scelto di dare risposte concrete.