Carceri: subito misure ‘salva-dignità’

Di fronte alla crisi che sta colpendo le carceri di Roma e del Lazio, non possiamo più restare a guardare. È necessario convocare immediatamente la I Commissione Affari Costituzionali in Consiglio regionale per mettere in atto misure urgenti che garantiscano la dignità di detenuti e operatori. Non si può pensare di risolvere il sovraffollamento e il rischio di suicidi con un semplice nuovo “svuota-carceri”, come affermato dalla premier Meloni, ma è altrettanto chiaro che la costruzione di nuove strutture non potrà essere una risposta immediata.

La qualità della vita nelle carceri deve essere tutelata con interventi concreti: più risorse per la formazione, la stabilizzazione e l’assunzione di personale, percorsi di recupero e reinserimento sociale per i detenuti, e una maggiore attenzione alle criticità specifiche delle varie strutture e delle persone coinvolte. Serve un welfare che ponga al centro la dignità umana, senza compromessi.

Non è un caso se, in occasione del Giubileo, Papa Francesco abbia scelto di aprire la seconda Porta Santa nel carcere di Rebibbia, un gesto di profonda vicinanza agli ultimi. Anche noi, come Istituzioni, dobbiamo incarnare i principi di solidarietà e compassione, coniugandoli con le norme dello Stato di Diritto. Ogni persona, anche chi ha commesso degli errori, ha diritto a essere trattata con dignità e rispetto.

Il recente suicidio di un detenuto a Regina Coeli è un drammatico campanello d’allarme. È il segno di un sistema che sta cedendo e che richiede interventi rapidi, incisivi e coraggiosi. Non possiamo permettere che i nostri valori di umanità e giustizia restino parole vuote: dobbiamo trasformarli in azioni concrete, affinché le carceri non siano luoghi di sofferenza, ma spazi di vera riabilitazione e reintegrazione sociale.