Stop al ‘presente’: è ritorno al passato
Un presente che ci riporta indietro, al passato più oscuro della nostra storia. Ogni anno, durante la commemorazione istituzionale delle vittime dell’attentato di Acca Larentia, vediamo gruppi neofascisti utilizzare quel momento per celebrare con il saluto romano e urlare un “presente” che infanga la memoria e i valori fondanti della nostra democrazia. È inaccettabile. Le Autorità competenti devono vietare con fermezza queste manifestazioni, perché non si può confondere la legittima condanna della violenza, che deve essere trasversale, con l’apologia del fascismo.
Purtroppo, le dichiarazioni del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, sulla rimozione della targa commemorativa ci lasciano perplessi e sollevano interrogativi. Ancora oggi sembra che una parte della destra, anche quella che guida le Istituzioni, fatichi a prendere una posizione netta e chiara sul fascismo e sul neofascismo. Non si tratta di semantica: c’è una differenza profonda tra una commemorazione istituzionale, con la deposizione di una corona, e un raduno di neofascisti con braccio alzato. C’è una differenza netta tra ricordare vittime innocenti e una targa firmata con “I camerati”.
La Resistenza, con i suoi martiri, ha fondato la nostra democrazia. Quel “presente” urlato con il braccio alzato la insulta. Non possiamo permettere che simili gesti vengano tollerati o, peggio ancora, normalizzati. La nostra Costituzione e i valori antifascisti sono il cuore della nostra convivenza civile, e difenderli significa opporsi con forza a ogni forma di apologia di fascismo.
A tal proposito, come Vicepresidente della I Commissione Affari Costituzionali e prima firmataria della proposta di legge per inserire l’antifascismo e la Resistenza nello statuto della Regione Lazio, continuerò a battermi affinché questa differenza resti chiara e che nessuno possa mai dire che “rossi e neri sono tutti uguali”. Non è così, e con orgoglio rivendico: la nostra democrazia è figlia della Resistenza, e mai ci piegheremo a chi vorrebbe riscrivere la storia.