La Regione Lazio si costituisca parte civile contro la mafia

Ho depositato una proposta di legge per introdurre l’obbligo per la Regione Lazio di costituirsi parte civile in tutti quei procedimenti penali per reati di mafia commessi sul territorio regionale. La nuova operazione delle forze dell’ordine, che vede anche il sindaco di Aprilia tra gli arrestati, mette ancora una volta in luce l’inquietante intreccio tra politica e criminalità sul nostro territorio. Dopo i Comuni di Anzio e Nettuno, sciolti per infiltrazioni criminali e il cui commissariamento è stato prorogato, ora è stato avviato un procedimento di scioglimento anche per il Comune di Aprilia, in seguito all’esito, agghiacciante, dell’inchiesta giudiziaria. Anche se preoccupa per quanto emerso, fa ben sperare questa opera di bonifica da parte delle Autorità competenti al fianco di quella parte sana della società civile, che ogni giorno lotta e si ribella contro la morsa delle mafie su economie locali e i beni comuni. Questa missione deve però essere abbracciata anche dalle Istituzioni, per far sentire la presenza dello Stato sul territorio, perché dove lo Stato è assente, il territorio scopre il fianco alla criminalità. Per questo è utile che la Regione dia un segnale forte costituendosi, per obbligo di legge, parte civile nei processi contro la mafia. Il costo? 27 euro! Ai quali non vanno aggiunte le parcelle per gli avvocati, dal momento che la Regione si avvale dell’Avvocatura regionale, la quale ‘rappresenta e difende la Regione dinanzi alle giurisdizioni di ogni ordine e grado. Un’ investimento per la legalità dal grande ritorno economico, se confrontato con le risorse sottratte dalle mafie alla collettività, e per il quale una dotazione finanziaria di 20mila euro, come prevede la proposta di legge, saranno più che sufficienti