SULL’AUTOSTAZIONE TIBURTINA, IL COMUNE DI ROMA NON PUO’ NON ASCOLTARE UN CORO UNANIME DI DISSENSO

Stamattina in Commissione trasporti, al fianco degli studenti universitari per fermare il proposito di Roma Capitale di smembrare l’hub dei bus di Tiburtina, spostandone una parte ad Anagnina con conseguenti disagi e problemi per tutti i soggetti coinvolti. Non è un caso che il progetto, voluto dal Comune di Roma, sia contrastato con fermezza in primo luogo dalle due presidenti dei due municipi, Monica Lozzi (M5S, VII Municipio) e Francesca Del Bello (PD, II Municipio), come pure dai comitati dei residenti di Tiburtina e di Anagnina, dai rappresentanti delle aziende di trasporto, dagli studenti universitari e da chiunque subisca le pesanti ripercussioni di una scelta che non trova alcuna giustificazione concreta.
E’ stato un confronto serrato tra il dirigente del Comune di Roma, Salvatore Romeo, e le presidenti dei Municipi VII e II, tutti i rappresentanti dei comitati cittadini delle aree interessate, il delegato di Anav, Tullio Tulli, gli architetti dello Studio Aup, Giannuzzi e Pellegrini, e il rappresentante della Consulta degli Studenti Disco, Francesco Evolo, dell’Associazione Vento di Cambiamento Fenix.

Carte alla mano, tutti i presenti hanno ribadito la propria contrarietà al progetto di spostamento che, ormai è chiaro, arrecherebbe disagi in entrambi i quadranti della Capitale e, cosa ancora più grave, costringerebbe gli studenti che arrivano in bus dal Sud a faticare non poco, soprattutto di notte, per spostarsi da Anagnina a Tiburtina, perdendo quegli standard di sicurezza e di mobilità che sussistono adesso. Senza contare, come ha confermato anche il rappresentante degli studenti Francesco Evolo, le difficoltà per tutti quegli anziani che raggiungono Roma per curarsi, e verrebbero lasciati ben distanti dagli ospedali Umberto I e Sandro Pertini. Sono molto preoccupata anche per le ripercussioni occupazionali che potrebbe avere questa operazione, in una fase in cui Roma già vive continue crisi, legate ad aziende che scelgono mete più appetibili, e non trovo affatto utile e lungimirante aggiungere un elemento di disincentivazione, sia per gli studenti che per chi lavora.

Su questa vicenda continueremo a fare la battaglia perché non si possono fare le cose a dispetto dei santi: se hai contro cittadini, Municipi, aziende, lavoratori e studenti universitari devi renderti conto che la strada intrapresa è sbagliata e non porta da nessuna parte. Dobbiamo ripartire dalle proposte dei cittadini e degli studenti, per adottare misure vicine alle esigenze delle comunità locali.