Siccità: allarme sul territorio del Lazio
Mentre le destre al governo fanno finta di occuparsi della “protesta dei trattori”, al contempo riducono i fondi a sostegno degli agricoltori per affrontare la crisi climatica e la siccità già in corso. È il caso della Regione Lazio, dove i finanziamenti previsti dal “Piano Regionale straordinario di incremento e risparmio delle riserve idriche per il contrasto all’emergenza climatica in agricoltura” sono stati drammaticamente ridotti dalla Giunta Rocca nell’ultimo bilancio regionale.
Da 5 milioni di euro complessivi (1 milione all’anno dal 2023 al 2027), si è passati a soli 100mila euro nel 2023 e 800mila euro nel 2024. Addirittura, le misure a sostegno dei Consorzi di bonifica per la crisi idrica sono state completamente azzerate, non ricevendo alcun finanziamento nel 2024. Questi tagli rappresentano una grave minaccia per il settore agricolo laziale nel 2024, considerando il caldo record e la siccità che stanno già causando danni considerevoli.
Proprio in questi giorni, abbiamo appreso che il riscaldamento globale ha superato per la prima volta il limite di 1,5 gradi centigradi nell’anno 2024, la soglia ritenuta critica dagli Accordi di Parigi sul Clima del 2015 per evitare una crisi climatica. È preoccupante constatare che i tagli alle misure anti-siccità siano stati approvati proprio in questo contesto, in cui la situazione climatica globale raggiunge allarmanti livelli di emergenza.
Secondo Coldiretti, nel Lazio i danni provocati dai cambiamenti climatici nel 2023 ammontano a circa 300 milioni di euro, con una diminuzione del 60% nella produzione di olive e vino, raggiungendo cifre addirittura del 90% per il vino e del 100% in alcune zone a causa della peronospora. Anche la produzione di miele subisce una riduzione del 40%.
Secondo l’Osservatorio sulle Risorse idriche dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), nel Lazio le piogge ad inizio anno sono state minimali: a Roma, dal primo gennaio ad oggi, sono caduti solo 21 millimetri, mentre la media degli ultimi 18 anni era di 76 mm nello stesso periodo. Il deficit è quindi superiore al 72%, e la temperatura media ha superato di 2 gradi e mezzo il normale.
Fiume Tevere, Aniene, Velino nel Reatino, Liri nella Ciociaria registrano una diminuzione della portata, mentre la Fiora nella Tuscia mantiene una stabilità.
Chiediamo quindi alla Giunta Rocca di intervenire urgentemente, in collaborazione con tutti gli attori della filiera produttiva e per la gestione sostenibile dei servizi ecosistemici, per prevenire una nuova devastazione per l’agricoltura, gli ecosistemi e i consumatori. È necessario porre rimedio a questa situazione critica, investendo risorse adeguate per la protezione del nostro territorio e delle attività agricole che rappresentano un asset di fondamentale importanza per il Lazio.
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