SCUOLA, LEGGE REGIONALE SU ITS ACADEMY VUOTA. È SPRECO DI RISORSE
La maggioranza di centro destra ha appena approvato una legge regionale sugli ITS Academy per fare le campagne informative e di orientamento nelle scuole superiori e per finanziare la realizzazione di Campus per gli studenti che, afferendo a fondazioni di diritto privato, forse dovrebbero essere finanziati dalle Fondazioni stesse e dalle imprese che vi partecipano, come tra l’altro avviene normalmente e com’è avvenuto ad esempio anche con il Campus Pharma Academy di Pomezia, inaugurato lo scorso luglio e finanziato dalla Fondazione ITS per le Nuove Tecnologie della Vita di Pomezia e da Farmindustria. Insomma, una occasione mancata per attuare a livello regionale la riforma statale approvata dal precedente Governo, che prevede una compartecipazione di istituzioni e aziende disposte ad investire in competenze.
Una legge che invece non fa proprio quello che la legge statale chiedeva di fare alla Regione per competenza regionale, ovvero stabilire eventuali criteri aggiuntivi e procedure per il riconoscimento e l’accreditamento delle fondazioni ITS Academy; prevedere criteri per il coinvolgimento delle parti sociali nell’ambito della programmazione; prevedere la costituzione e lo sviluppo, d’intesa con il Comitato nazionale ITS Academy, di campus multiregionali e multisettoriali in relazione a ciascuna area tecnologica.
Con l’emendamento dell’Assessore Righini, stiamo investendo su questa legge 1,9 milioni di euro, di cui 700mila euro per realizzare i Campus, 400mila per fare le campagne informative e gli Open Day e 800mila per attivare nuovi percorsi ITS Academy nel 2025. Uno spreco di risorse, visto che mancano gli studentati per le università pubbliche e visto che proprio per l’orientamento, i campus, la copertura delle rette per gli studenti e lo sviluppo degli ITS Academy sono già state stanziate le risorse statali del Fondo per l’istruzione tecnologica superiore, oltre a 1,6 milioni di risorse regionali, oltre ai fondi FSE+ (che l’anno scorso ammontavano a 12,5 milioni di euro) e ai fondi del PNRR, ovvero 23,3 milioni di euro per i laboratori e 28,5 milioni di euro per il potenziamento dell’offerta formativa, ovvero per corsi, borse di studio, formazione ai formatori e orientamento.