CO.RE.CO.CO, OK UNANIME A RENDICONTO 2022

Il Comitato Regionale di Controllo Contabile (Co.Re.Co.Co.) ha espresso parere favorevole all’unanimità sul Rendiconto generale della Regione Lazio per l’esercizio finanziario 2022 su cui di recente si è espressa anche la Corte dei Conti, approvato oggi in Aula dal Consiglio regionale del Lazio. Un parere favorevole arrivato dopo un attento e faticoso esame, visti i tempi stretti disponibili, effettuato assieme agli Uffici amministrativi.

Dall’esame della documentazione emergono luci e ombre sullo stato di salute dei conti del bilancio regionale. Tra le luci vanno menzionate sicuramente l’ottimo indice di tempestività dei pagamenti, il buono stato di salute della cassa, che presenta un attivo di oltre 2 miliardi di euro, ed il buon lavoro di accertamento dei residui, sottolineando tuttavia, rispetto ai residui attivi, come sia necessario lavorare al miglioramento della capacità di riscossione relativa alle entrate tributarie, in conto capitale e sulle partite di giro e soprattutto su una rapida soluzione delle partite creditorie nei confronti dello Stato.

In riferimento in particolare alle partite creditorie nei confronti dello Stato, con riferimento al totale dei residui attivi risultanti al 31.12.2022, si rileva che una quota pari a euro 344.926.731,79 ha una anzianità superiore ai cinque anni. Di questa quota, il 70% circa è riferita a partite creditorie nei confronti dello Stato rimaste in essere dopo le operazioni di riaccertamento straordinario eseguite ai sensi del decreto legislativo n. 118/2011.

Tra le ombre va rilevato non tanto l’alto livello di disavanzo, che è principalmente riconducibile ad anticipazioni di liquidità, quanto piuttosto l’elevata consistenza dello stock di debito. Quest’ultima ha una diretta rilevanza sugli equilibri complessivi di bilancio, in ragione della spesa corrente necessaria per il rimborso del debito e della necessità di reperire idonea copertura finanziaria per tale spesa corrente. Sarà, pertanto, necessaria una costante valutazione sui possibili margini di riduzione della spesa corrente, compresa quella per interessi passivi, pianificando – per gli esercizi finanziari futuri, ma fatto salvo il rispetto del vincolo di discrezionalità politica programmatoria – interventi mirati alla riduzione o alla riqualificazione di aggregati di spesa corrente che incidano sulla gestione dello stock di debito pubblico, anche in considerazione dell’attuale contesto recessivo in atto.

Particolare attenzione dovrà essere rivolta, da parte della Amministrazione regionale, al contenimento delle spese comprimibili, come quelle relative alle consulenze e agli incarichi di natura fiduciaria, e in generale alla spesa del personale, con un’attenzione particolare all’invito formulato dalla Corte dei Conti a contenere la spesa per il personale di diretta collaborazione e all’esigenza di gestire in maniera unitaria gli oneri complessivi per la spesa del personale di Giunta e Consiglio regionale, sia con riguardo alla dotazione organica che alla programmazione dei fabbisogni. E’ evidente, tuttavia, che qualsiasi tipo di intervento non avrà la necessaria efficacia, laddove non si metta mano ad un ulteriore efficientamento dell’organizzazione sanitaria, che drena tra il 70% e l’80% del bilancio regionale.

E’ necessaria da questo punto di vista la messa a regime della sanità territoriale che, nelle premesse dell’azione di contenimento della spesa posta in essere nelle ultime legislature, era ed è destinata a compensare il ridimensionamento della capacità operativa delle strutture ospedaliere. Da questo punto di vista è necessario proseguire sulla strada intrapresa per il rafforzamento della sanità territoriale, ancora insufficiente, evitando interventi tampone che, mediante l’ulteriore ricorso alla sanità privata, drenano risorse preziose per il complessivo funzionamento del servizio sanitario regionale.

Il video integrale del mio intervento in aula: