E quando si sceglie di investire e di aprire una scuola per l’infanzia, dove non c’è mai stata, è una scelta sul futuro per le generazioni che verranno e per un intero territorio.

Una scuola pubblica, laica, inclusiva e aperta a tutti. Perché se una bambina o un bambino, indipendentemente se vive in centro o in periferia, ha a disposizione un buon servizio educativo, ha migliori opportunità nella vita.

E i sindaci e le amministrazioni di Monteflavio, Montorio e Nerola lo hanno capito bene, unendo forze e competenze.

Aprire una scuola dell’infanzia è una scelta politica, figlia di una politica sana.

Sono orgogliosa di aver contribuito a questa scelta, con un emendamento al bilancio regionale, presentato nella scorsa legislatura.

Perché come diceva Don Milani: “Il maestro dà al ragazzo tutto quello che crede, ama, spera. Il ragazzo crescendo ci aggiunge qualche cosa e così l’umanità va avanti”.

Grazie per le emozioni trasmesse e per le scelte di questi amministratori e per la lungimiranza dei sindaci: Giovanni Ugolini di Monteflavio, Domenico Lelli di Nerola e Vincenzo Ponzani sindaco di Montorio Romano

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