PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA A 46 ANNI, PRESENTATA INTERROGAZIONE URGENTE AL PRESIDENTE AURIGEMMA

Con la legge regionale numero 19/2022, all’articolo 9, – sono stata prima firmataria della Legge sull’innalzamento dell’età massima per l’accesso alla procreazione medicalmente assistita (Pma) da 43 a 46 anni.

La Giunta regionale, con propria deliberazione, stabilisce, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, criteri e modalità
per l’accesso alle tecniche di PMA a carico del servizio sanitario regionale, in particolare, tenendo conto che per l’accesso a:

a) la fecondazione assistita omologa l’età massima della donna è fissata in 43 anni di età;

b) la fecondazione assistita eterologa da donazione dei gameti maschili l’età massima della donna è fissata in 43 anni di età;

c) la fecondazione assistita eterologa da donazione dei gameti femminili l’età massima della donna è fissata in 46 anni di età;

Peccato che – a sei mesi di distanza – quel provvedimento sia rimasto lettera morta e non sia mai entrato in vigore. I sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, previsti dalla suddetta disposizione per la sua attuazione con deliberazione di Giunta, sono scaduti il 23 gennaio 2023, ovvero più di cinque mesi fa, con la Giunta precedente ancora in carica solo per l’ordinaria amministrazione, mentre la nuova Giunta, dal suo insediamento ad oggi, ha avuto quasi quattro mesi di tempo per procedere all’approvazione della delibera di attuazione.

Per questo motivo ho depositato un’interrogazione urgente a risposta immediata al presidente del Consiglio, Antonio Aurigemma per sapere quali iniziative intenda intraprendere per dare piena attuazione all’art. 9, comma 98, della l.r. 19/2022 che prevede l’innalzamento del limite di
età da 43 a 46 anni per la Procreazione Medicalmente Assistita eterologa con donazione dei gameti femminili.

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