PALAZZO MERULANA, CONVEGNO SFIDE DI OGGI E PROSPETTIVE DI DOMANI SU INFANZIA E ADOLESCENZA
In occasione dell’anniversario della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza un convegno organizzato da Arci Ragazzi in cui abbiamo approfondito le conseguenze della pandemia sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza con un interrogativo importante: da dove ripartire?
La pandemia – come sappiamo- ha funto da acceleratore sulle diseguaglianze sociali, economiche, educative, territoriali, di genere, ed ha contribuito ad aumentarle fin dalla nascita.
Il futuro dell’infanzia ovunque, ma anche in Italia, è sempre più condizionato dalle diseguaglianze e dalla persistente ingiustizia sociale che sin dal concepimento di un bambino, ne segna lo sviluppo.
Anche la salute di un bambino e di una bambina – dunque- che è preminente nell’Atlante di Save the Children 2022 “Come stai?”, è influenzata dalle condizioni socioeconomiche della propria famiglia, pesa il contesto abitativo, lavorativo, reddituale, culturale e relazionale.
E se pensiamo al deterioramento delle condizioni economiche e all’isolamento delle mamme durante la pandemia, alle restrizioni per l’ accesso alle strutture sanitarie, pensiamo anche al rinvio di vaccinazioni, al ritardo nelle diagnosi di patologie e le terapie interrotte in bambini fragili. Ad una serie di vulnerabilità che si sono generate e moltiplicate.
Nessun bambino può scegliere dove nascere e dove crescere, in quale casa, città o Paese abitare. Quando un bambino nasce non può scegliere se i propri genitori saranno persone istruite o meno, ricche o povere, se saranno felici o infelici, sane o malate. I gusti che svilupperà, le sue conoscenze, le opportunità che si troverà di fronte, il lavoro che farà e anche la qualità della sua salute e la sua aspettativa di vita, dipenderanno dalla sua eredità biologica e dall’ambiente a cui verrà esposto.
Ambiente, appunto. Come l’insieme dei luoghi di crescita, di educazione e di sviluppo delle interazioni sociali.
Per questo è importante potenziare l’offerta educativa 0-6 anni. L’idea che il nido possa divenire punto di riferimento e “Hub” territoriale di incontro tra servizi sociosanitari, come quelli di sostegno alla genitorialità e altre attività svolte dai consultori, opportunità di stimolo culturale per i bambini offerte dalle associazioni e terzo settore, è senz’altro un obiettivo che molti auspicano anche perché sarà così più facile coinvolgere le famiglie più vulnerabili, quelle più escluse e isolate.
Con la legge di Riforma del Sistema integrato educazione istruzione 0-6 anni in Regione Lazio abbiamo compiuto un passo notevole per dare a ciascun bambino e bambina la possibilità di accedere ad una educazione di qualità.
La mia intervista per Tele Ambiente