10 MLN PER L’INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA DELLA POPOLAZIONE UCRAINA NEL LAZIO, ONLINE L’AVVISO PUBBLICO
Pubblicato l’Avviso pubblico per la realizzazione di interventi e reti per la presa in carico e l’inclusione socio-lavorativa della popolazione ucraina sul territorio della Regione Lazio.
Destinatari degli interventi
Destinatari degli interventi previsti nel presente Avviso sono profughi provenienti dal territorio dell’Ucraina (cittadini ucraini e non), con particolare riferimento ai soggetti che presentano condizioni di disabilità anche sensoriale, che usufruiscono della protezione temporanea per i rifugiati in attuazione della direttiva UE n. 55 del 2001, attivata, in via straordinaria, dal Consiglio Affari Interni dell’Unione Europea. La direttiva viene attuata anche dallo Stato italiano con DPCM del 28 marzo 2022 che consente ai profughi di ottenere un permesso di soggiorno per protezione temporanea di durata annuale.
Durata
I progetti hanno una durata massima di 15 mesi, salvo proroghe autorizzate dall’Amministrazione. Per ogni singolo destinatario, il percorso individuale e le relative azioni che lo articolano non potranno avere durata superiore ai 12 mesi.
Soggetti proponenti
Possono presentare proposte progettuali ATI/ATS formate obbligatoriamente da:
- un ente del terzo settore, di cui al D.Lgs. 3 luglio 2017, n. 117 (Codice del Terzo Settore)1, in qualità di soggetto capofila all’interno della proposta progettuale;
- operatori della formazione già accreditati o che abbiano presentato domanda di accreditamento prima della presentazione della proposta, per la macrotipologia “Formazione post diritto/dovere e formazione superiore” oppure “Formazione continua” oppure “Utenze speciali” ai sensi della D.G.R 682 del 01/10/2019 e s.m.i.. L’accreditamento per una delle suindicate macrotipologie dovrà essere compatibile con i servizi erogati e con le tipologie di destinatari a cui si rivolge la proposta progettuale;
- altri soggetti pubblici o privati senza scopo di lucro non rientranti tra gli enti del terzo settore, comprese le associazioni culturali o religiose dotate di personalità giuridica;
- altri enti del terzo settore, di cui al D.Lgs. 3 luglio 2017, n. 117 (Codice del Terzo Settore), con funzioni diverse dal capofila
Interventi finanziabili
Gli interventi ammessi a finanziamento devono essere articolati in azioni personalizzate a carattere individuale e azioni articolate per gruppi formati da un minimo di 20 ad un massimo di 40 destinatari tramite il più ampio coinvolgimento dei soggetti interessati. I progetti dovranno altresì essere caratterizzati da un elevato livello di integrazione degli interventi e porsi come approccio di fondo quello di coinvolgere i destinatari in azioni positive di politica attiva o comunque in interventi che rafforzino i processi di empowerment dei singoli individui, verso la definizione di traiettorie personali di stabilizzazione e di inserimento socio-lavorativo accompagnate nei contesti prescelti e rispondenti ai particolari bisogni individuali.
L’erogazione dei servizi deve essere completamente fruibile, sia sul piano della logistica che sul piano delle metodologie utilizzate e dei contenuti prodotti, da parte di tutti, comprese le persone con disabilità motorie o cognitive di tipo lieve.
Ogni intervento dovrà prevedere obbligatoriamente la realizzazione dell’Azione 1 e dell’Azione 2.
- Azione 1
L’iniziativa si articola in una prima fase caratterizzata dalla presa in carico dei destinatari dell’intervento che si attuerà con modalità diverse a seconda delle tipologie e potrà prevedere sia interventi di individuazione diretta sul territorio, sia prese in carico in collaborazione con le reti e i servizi competenti di riferimento rispetto ai target scelti. Al pari verrà realizzata anche l’attività di orientamento attraverso approcci di assessment e counseling al fine di conseguire una valutazione iniziale delle risorse, delle competenze, delle attitudini, dei desiderata della persona così come anche delle difficoltà di ordine sociale economico del contesto familiare e sociale e di eventuali problematiche sanitarie.
L’attività può essere condotta secondo modalità di gruppo e/o individuale e sarà diretta alla realizzazione di uno screening propedeutico alla definizione del successivo progetto individualizzato. Una volta terminata questa prima fase conoscitiva, l’attività proseguirà attraverso l’articolazione delle seguenti categorie di interventi che verranno realizzati dai componenti dell’ATI/ATS in base alle loro specifiche caratteristiche.
Categoria 1 – Interventi di rafforzamento delle conoscenze e delle competenze e loro riconoscimento:
- servizi di supporto linguistico-culturale. Il servizio mira ad avvicinare e permettere il dialogo fra culture diverse, condizione imprescindibile per la realizzazione delle finalità inclusive dell’intervento. Si tratta di consentire un processo di reciproca comprensione, non solo linguistica
ma anche culturale, al fine di definire percorsi di supporto adeguati; - servizi di alfabetizzazione. Interventi di alfabetizzazione linguistica, anche in lingua dei segni, con particolare riguardo per i soggetti più vulnerabili (persone con disabilità anche sensoriale, minori, soggetti con basso livello di scolarizzazione), individuando nella conoscenza della lingua lo strumento fondamentale del processo di comunicazione e di integrazione linguistica e socioeconomica;
- servizi di tipo specialistico connessi alla valorizzazione delle conoscenze, per l’inserimento in processi formativi (inclusa l’alta formazione) e l’occupabilità. Si tratta di attivare azioni volte a supportare i rifugiati nella scelta di:
– percorsi di formazione professionale (nell’ambito del repertorio regionale) e specialistica capaci di veicolare competenze adeguate a favorire un effettivo inserimento nel mondo del lavoro;
– percorsi di alta formazione presso le scuole di alta formazione, post diploma, alternative alle università, che favoriscono l’immissione nel mercato del lavoro di professionalità in linea con le esigenze delle aziende;
– percorsi di alta formazione post lauream (master, corsi di perfezionamento, dottorati, ecc.).
Il servizio dovrà consentire di costruire le passerelle di collegamento tra percorsi formativi già attivati nel paese di origine, e attualmente interrotti, per una loro prosecuzione e completamento anche all’interno del presente anno scolastico/formativo/accademico. - servizi di accoglienza e prima informazione, individuazione e messa in trasparenza delle competenze professionali, anche identificate nell’ambito del repertorio regionale. Si tratta di individuare ed esplicitare le competenze professionali dei rifugiati, attraverso il ricorso a metodologie e strumenti idonei, al fine di renderli consapevoli della spendibilità di tali competenze nel contesto italiano, in ottica anche di raccordo e conversione dei titoli di studio tramite i sistemi di riconoscimento delle qualificazioni definiti a livello UE e nazionale.
Categoria II – Interventi di sostegno di base per i bisogni di target specifici
- accesso al Bonus psicologo (di prossima attivazione) rivolto ai giovani, per usufruire di un supporto individuale verso la soluzione di problematiche di riduzione dei fattori di stress e di patologie legate alla sfera psicologica.
- servizi di sostegno e orientamento rivolti alle donne. In ragione della presenza significativa di donne ucraine in arrivo nel paese, particolare attenzione dovrà essere prestata alla definizione di uno specifico sostegno per la componente femminile, tramite percorsi di orientamento e supporto rivolti all’autonomia e all’empowerment personale;
- servizi di mediazione linguistica. Dovranno essere previste azioni di mediazione linguistica, anche nella lingua dei segni, con l’obiettivo di facilitare le relazioni tra la popolazione residente ed i rifugiati, con l’intento di promuove la reciproca conoscenza e comprensione. Le azioni dovranno essere caratterizzate da una elevata competenza comunicativa, ascolto attivo e conoscenza sia del Paese di accoglienza, sia del Paese di provenienza (cultura, leggi, tradizioni, ecc.);
- servizi di orientamento abitativo da realizzare in raccordo con la struttura regionale di Unità di crisi per l’emergenza Ucraina e finalizzati all’individuazione di possibili soluzioni abitative anche presso famiglie disponibili ad accoglierli.
Categoria III – Interventi di politica attiva per l’inserimento lavorativo e l’accesso alla formazione professionale e alta formazione
- incentivi all’occupazione per l’assunzione presso imprese aventi sede legale o/operativa sul territorio della regione Lazio;
- borse di studio per l’accesso all’alta formazione presso Atenei della Regione Lazio e delle scuole di alta formazione regionali;
- accesso ai servizi di cui alla Sovvenzione globale E-family, per l’assegnazione di buoni a copertura della retta per gli asili nido convenzionati.
Per le tre Categorie indicate, la modalità di prestazione del servizio alla persona dovrà avvenire tramite l’affiancamento di una figura tutor che garantisca la facilitazione di un percorso di integrazione sociale il cui apporto dovrà tenere conto dell‘intensità del fabbisogno della persona presa in carico. Le proposte dovranno, inoltre, tener conto di un rapporto adeguato tra i mediatori culturali ed i destinatari delle singole azioni dei progetti.
- Azione 2
Il progetto dovrà essere inserito, in un’ottica di sistema, all’interno di un percorso di integrazione e di condivisione delle pratiche messe in campo a livello territoriale. Il soggetto attuatore dovrà, pertanto, rappresentare parte attiva di un processo di confronto e di costruzione di un sistema di inclusione diffuso sul territorio che miri alla realizzazione di azioni integrate in modalità di rete, specificamente rivolte all’accoglienza e all’integrazione della popolazione rifugiata ucraina.
Nello specifico, la costruzione di reti territoriali potrà avvenire attraverso la realizzazione di tavoli territoriali e tramite specifici accordi di partenariato con le Istituzioni, locali e/o centrali, attive sul territorio con riferimento alla specifica tematica e/o con operatori del no profit, dell’impresa sociale e dell’imprenditoria territoriale.
Al fine di garantire l’adeguata realizzazione dell’azione dovranno essere specificamente indicate n. 2 risorse professionali incaricate di portare avanti le attività di integrazione e messa in rete in collaborazione con i soggetti sopra riportati con particolare riferimento agli strumenti di intervento della Categoria III.
In fase di presentazione del progetto il proponente dovrà allegare una dichiarazione di manifestazione di interesse dei soggetti della rete territoriale che si propone di attivare, nella quale venga esplicitato l’adesione rispetto agli obiettivi e alle modalità di intervento proposte nell’ambito dell’Azione 1, dettagliandoli in base alla caratteristiche dei destinatari, così da consentire una valutazione anche in termini di efficienza progettuale (congruità dei costi), anche modalità e entità dell’impegno per garantire il ruolo pro-attivo da perseguire per la positiva riuscita del progetto, secondo quanto indicato nell’Azione 2.
Termini e modalità di presentazione della domanda
Ciascuna soggetto proponente può presentare al massimo tre proposte progettuali nell’ambito di diverse ATI/ATS. Il progetto dovrà essere presentato esclusivamente attraverso la procedura telematica accessibile dal sito https://sicer.regione.lazio.it/sigem-gestione/.
Le proposte potranno essere presentate dalle ore 9:00 del 7 aprile fino alle ore 17:00 del 9 maggio 2022 e comunque fino esaurimento delle risorse. A tal riguardo, sarà cura dell’Amministrazione comunicare la chiusura della procedura.