PROPOSTA DI LEGGE SULLE COOPERATIVE DI COMUNITA’: PER SUPERARE LA CRISI E FRENARE LO SPOPOLAMENTO
Fornire riferimenti giuridici alle attività nate sui territori per dare risposte alle esigenze delle comunità più piccole creando, al tempo stesso, forme di occupazione attraverso l’avvio di attività in materia di turismo, ambiente e beni culturali. Nate per superare la crisi e frenare lo spopolamento, le cooperative di comunità sono in genere costituite da quasi tutti i cittadini di un borgo o di un paese, in particolar modo giovani e donne.
Mentre in Italia manca ancora una legge specifica in materia, con la proposta di legge presentata da Eleonora Mattia (prima firmataria), Emiliano Minnucci e Salvatore La Penna il Lazio intende seguire l’esempio positivo di Toscana, Puglia e Abruzzo in materia di cooperative di comunità. Una legge che si rivolge in particolare ai piccoli comuni, per lo più montani o nelle aree interne, dove investire sull’intelligenza delle comunità e lo spirito di collaborazione per frenare la tendenza allo spopolamento.
“Con questa legge, – spiega Eleonora Mattia, presidente della IX Commissione consiliare del Lazio – vogliamo sostenere chi si prende cura del territorio, premiando il senso di aggregazione e la voglia di far rivivere alcune zone in cui i cittadini si uniscono in modo spontaneo, impegnandosi e partecipando alla vita dei territori e alla gestione dei beni comuni. Nelle cooperative, cosiddette di comunità, i cittadini sono al tempo stesso utenti ed erogatori/gestori di servizi e spazi, imprenditori o lavoratori con lo scopo di ridare slancio alle comunità locali, mettendo insieme attività economiche che, singolarmente, non riescono più ad andare avanti, difendendo il paesaggio e l’ambiente nei territori più difficili”.
Le esperienze che esistono oggi in Italia e nel Lazio si trovano, in particolare, nei settori della valorizzazione e recupero del territorio, soprattutto legato a cibo, paesaggio e tradizioni popolari; della cultura legata alla promozione turistica; dell’agricoltura, in particolare bio; della gestione/fruizione di spazi comuni e verde pubblico, dell’energia, dei trasporti, dei rifiuti con servizi di qualità a costi minori.
“In attesa della legge nazionale, – conclude Mattia – la proposta presentata consente anche ai cittadini del Lazio e agli enti locali di muoversi sulla base di regole certe con la Regione a sostenere il processo in diversi modi: finanziamenti agevolati, contributi in conto capitale e incentivi per la creazione di nuova occupazione. Ritengo che questa volontà dei cittadini di rendersi protagonisti della vita della propria comunità sia alla base di una nuova democrazia partecipativa, orientata alla produzione di bellezza e qualità per il proprio territorio”.