ALLARMANTI DATI SU CRISI SETTORE PESCA, ECONOMIA DEL MARE STRATEGICA PER REGIONE

Allarmanti i dati che emergono sulla crisi del settore della pesca, un ambito strategico per la Regione Lazio nell’ambito dell’economia del mare e che vive una strutturale ormai difficoltà ulteriormente aggravata dalla situazione pandemica. Penso al caro energia che con l’aumento dei costi del gasolio costringe le imbarcazioni a pescare in perdita, se non addirittura a restare in banchina, con gravi ripercussioni sulla filiera e sull’occupazione per un settore che nella Regione Lazio ammonta a circa 600 imprese per un valore complessivo di circa 60 milioni di valore aggiunto

Come segnala Federpesca si è registrato un aumento medio in un anno del +67% del prezzo medio del gasolio, dato che mette in difficoltà la flotta dei pescherecci costretti a navigare in perdita o a tagliare le uscite favorendo le importazioni di pesce straniero. Fino ad oltre la metà dei costi che le aziende ittiche devono sostenere è rappresentata proprio dal carburante e l’effetto dell’incremento del prezzo medio del gasolio si sta abbattendo come una tempesta sull’attività dei pescherecci dell’intera regione, già duramente colpiti dalla riduzione delle giornate di pesca. Dal 1° gennaio 2022 le attività di pesca per un corposo segmento produttivo della flotta nazionale sono state ridotte a poco più di 140 giorni o 160 giorni in base alle dimensioni delle imbarcazioni, pari ad un terzo delle giornate annue.

Ci sono poi una serie di temi che riguardano le prospettive a lungo termine del settore: in primis l’esigenza di coniugare la sostenibilità ambientale al pari di quella economica e sociale trovando un equilibrio nelle misure gestionali tese ad una riduzione dello sforzo e della mortalità da pesca in modo da contenerne l’impatto sulla redditività dell’attività e sugli aspetti economico-sociali conseguenti.

E poi è fondamentale investire sul rinnovamento della flotta, , in termini di maggiore sostenibilità, innovazione e dignità del lavoro a bordo, e sull’attrattività del settore – come accaduto per l’agricolo – per le nuove generazioni e per le donne, ancora oggi senza alcun riconoscimento giuridico. Serve quindi rinnovamento e visione, sicuramente sul piano nazionale, ma in uno sforzo che può vedere le Regioni protagoniste e il Lazio deve essere in prima fila.

Consiglio straordinario dedicato alla crisi del settore della pesca