ALLA TAVOLA ROTONDA DI CASSA FORENSE PER PARLARE DELLE BUONE PRATICHE DEL LAZIO PER I PROFESSIONISTI

E’ stato un piacere partecipare alla tavola rotonda di Cassaforense dedicata al “Divario retributivo nelle professioni intellettuali” e avere l’opportunità di parlare di due delle misure messe in campo dalla Regione Lazio sui temi del lavoro in cui siamo stati avanguardia rispetto al panorama nazionale.

Parlo della norma per il sostegno e la promozione dell’esercizio in forma associata e societaria delle attività professionali ordinistiche e non, approvata nel Collegato di bilancio regionale dello scorso anno, e della legge regionale 7/2021 in materia di parità retributiva, sostegno all’occupazione femminile e valorizzazione delle competenze delle donne.

Associazionismo tra professionisti

Siamo stati i primi in Italia ad occuparci, con una normativa ad hoc, del sostegno all’associazionismo tra professionisti e lo abbiamo fatto con un importante investimento di 900 mila euro per il triennio 2021-2023. 

Un grande risultato che arriva dopo un percorso iniziato con l’approvazione di una mozione di cui sono stata promotrice e che aggiunge un tassello importante al quadro di norme e strumenti che la Regione ha introdotto in questi anni al fianco dei liberi professionisti, categoria che nel Lazio rappresenta oltre 200 mila uomini e donne. E tra l’altro – come sottolinea anche Confprofessioni Lazio nel suo ultimo report – vive un crescente processo di terziarizzazione che si traduce in un importante contributo nella creazione di lavoro dipendente: nel Lazio il 15% dei liberi professionisti è datore di lavoro (sopra la percentuale nazionale del 13,7%).

La norma sull’associazionismo, si rivolge alle attività professionali svolte dai professionisti regolarmente iscritti agli albi o elenchi nazionali (ex articolo 2229 codice civile) e da quelli che esercitano professioni non organizzate. 

Questo impegno si concretizza in un Piano di interventi per la promozione dell’esercizio in forma societaria e associata delle attività professionali con l’obiettivo di favorire l’offerta di prestazioni qualificate e differenziate oltre che lo sviluppo della competitività territoriale.

Il Piano è al momento in fase di attuazione di concerto, come di competenza, tra gli assessorati al lavoro e allo sviluppo economico della Regione Lazio. Confidiamo in una celere approvazione della delibera di giunta che spero di poter condividere con voi e, in questo confronto, continuare a monitorare la validità delle misure che saranno adottate. 

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Parità retributiva nelle libere professioni

Se la contrattazione collettiva e i minimi retributivi contengono, almeno formalmente, il gap retributivo nel lavoro subordinato, la situazione è allarmante per le libere professioniste che nel Lazio crescono, soprattutto nella fascia under 34, ma continuano a guadagnare in media il 45% in meno dei colleghi uomini.

Secondo l’ultimo rapporto Adepp, per esempio, se un medico nel Lazio dichiara un reddito di 52 mila euro annui, per le colleghe il dato si ferma a 35 mila. Un’avvocata guadagna circa 27 mila euro l’anno di fronte i 65 mila dei colleghi uomini, il 41% in meno. Ma ancora le biologhe 17 mila contro 22 mila degli uomini e le psicologhe 11 mila a fronte di 17 mila dei colleghi.

Molto preoccupante anche anche la distribuzione dei redditi che mostra come nonostante il reddito medio delle libere professioniste sia di circa 24 mila, il 50% di queste ha un reddito inferiore ai 16.500 euro. 

Anche per questo nasce la legge sulla parità salariale che è stata approvata questa estate diventando la legge regionale 7 del 2021 e che offre specifici strumenti di sostegno e valorizzazione delle competenze anche per le lavoratrici autonome. La legge promuove l’affermazione professionale delle donne nella società e la diffusione di una cultura antidiscriminatoria a tutti i livelli, riconoscendo la parità di genere come il  fondamento per un sistema equo di cittadinanza e convivenza, nonché per lo sviluppo socio-economico del territori. 

All’interno della legge – finanziata con 7,66 milioni di euro per il triennio 21-23 – abbiamo previsto un focus specifico per le libere professioniste e in particolare:

  • Sullo schema della legge regionale sull’equo compenso, abbiamo previsto per legge la promozione di criteri di scelta ispirati all’alternanza di genere negli incarichi conferiti ai professionisti esterni di cui si avvalgono la Regione, gli enti strumentali e le società controllate.
  • La promozione di misure di accompagnamento ed orientamento al lavoro autonomo o alle start up, istituendo nell’ambito dei siti istituzionali della Regione una specifica sezione denominata “sportello donna” – articolata in aree tematiche – nella quale far confluire avvisi, bandi e tutte le informazioni per favorire l’inserimento lavorativo nei settori in cui le donne sono sottorappresentate.
  • Abbiamo previsto un articolo ad hoc per il sostegno all’imprenditoria con un Fondo da 2,5 milioni di euro dedicato a sostenere l’accesso al credito delle piccole e medie imprese del territorio regionale a prevalente partecipazione femminile e delle lavoratrici autonome; 
  • Un’altra norma che voglio citare è quella che prevede l’erogazione di buoni per l’acquisto di servizi di baby sitting per promuovere la conciliazione tra i tempi di vita e i tempi di lavoro – con 2,7 milioni di euro per il biennio 2022-2023 – e l’estensione di tale beneficio non solo alle lavoratrici subordinate, ma anche le lavoratrici autonome e le imprenditrici.

Consulta la legge regionale n. 7/2021

Per saperne di più

Guarda il video realizzato da Cassa Forense