ALLA SAPIENZA PER LA GIORNATA NAZIONALE DEGLI STUDENTI E DELLE STUDENTESSE

Oggi all’ Università Sapienza per la giornata nazionale degli studenti e delle studentesse. Una giornata di grande valore storico, un’occasione per ricordare quella che è stata la lotta antinazista degli universitari cecoslovacchi, presa in seguito ad esempio per tutte quelle rivendicazioni che avrebbero portato poi alla cosiddetta “Rivoluzione di velluto”.

Lo scorso anno abbiamo celebrato un 17 novembre molto diverso dagli anni passati, in un triste autunno in cui a causa dell’emergenza Covid-19 sempre più regioni tornavano a chiudere le scuole nel pieno della seconda ondata e ci si riaffidava alla controversa DaD (didattica a distanza) nelle scuole medie e superiori. Gli studenti universitari in Italia hanno sofferto in maniera differente, hanno dovuto sopportare i maggiori sacrifici sulla didattica in presenza per consentire – in linea prioritaria – ai più piccoli di ritornare in aula quando è stato possibile. Ma la ricerca e l’alta formazione hanno sicuramente sofferto molto il periodo di smaterializzazione.

Come istituzioni ci siamo messi all’ascolto delle esigenze e dei problemi cercando di dare soluzioni temporanee a problemi emergenziali, ma è evidente che il nostro ruolo è, deve essere, quello di orientare il futuro con strumenti di programmazione a lungo termine che diano ai ragazzi e alle ragazze armi concrete per districarsi di fronte alle nuove sfide. Il diritto allo studio è inalienabile e fondamentale. Lo studio forma la mente, la personalità e accresce la cultura personale. Tutti elementi che sono nemici dell’oppressione e, al contempo, strumenti di democrazia e libertà. Lo studio resta l’unico ascensore sociale, che evita a chi sta indietro di restare indietro.

Il programma della giornata

Riguarda il video del mio intervento

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