INCARDINATA IN IX COMMISSIONE PL PARI OPPORTUNITA’ NEL MONDO DELLO SPORT
Un’altra giornata di lavoro in IX Commissione con l’ incardinamento di un’altra proposta di legge – che mi vede prima firmataria – che va a completare un quadro ormai ampio di azioni e misure a tutela delle pari opportunità largamente intesa e delle donne della Regione Lazio.
Con la proposta 298/2021 si intende garantire, sul territorio regionale, l’attuazione, dei diritti riconosciuti dalla Carta dei Diritti delle Donne nello Sport, presentata per la prima volta dall’Unione Italiana Sport Per tutti (UISP) e trasformata dal Parlamento europeo nella “Risoluzione delle Donne nello Sport” del 2002.
La Carta ha rappresentato il primo passo verso il riconoscimento ufficiale della rivendicazione delle pari opportunità tra donne e uomini nello sport, evidenziando l’elevato numero di diseguaglianze e la necessità di rimuovere le enormi barriere culturali che tuttora impediscono l’effettiva presenza delle donne a tutti i livelli.
Con questa legge cerchiamo di dare strumenti per favorire un cambiamento culturale attraverso
l’educazione sportiva delle ragazze in ambito scolastico ed extrascolastico, il riconoscimento del valore professionale delle atlete in ambito agonistico e occupazionale e la formazione professionale e lo sviluppo occupazionale delle donne nel settore dello sport.
Il tutto ovviamente con un lavoro di concertazione, sensibilizzazione e responsabilizzazione nei confronti delle organizzazioni sportive, attraverso l’individuazione di strumenti adeguati e l’adozione di misure specifiche.
In particolare e sinteticamente la proposta si compone di 7 articoli:
- Nell’articolo 1 sono contenute le finalità e l’oggetto ossia disposizioni dirette a promuovere la partecipazione delle donne, di ogni età e condizione sociale all’esercizio dalla pratica sportiva, in ambito scolastico, amatoriale, agonistico-professionale, favorendo la diffusione e l’attuazione del principio della parità di genere nello sport, l’educazione sportiva delle ragazze in ambito scolastico ed extrascolastico, la formazione professionale e lo sviluppo occupazionale delle donne, nel settore dello sport;
- Nell’articolo 2 è previsto l’impegno all’adozione da parte della Giunta regionale della Carta dei diritti delle donne nello sport, al fine di favorire, sul territorio regionale, l’attuazione degli stessi, nell’ottica delle pari opportunità, del contrasto agli stereotipi di genere ed a qualsiasi forma di discriminazione, di disagio e di violenza;
- Nell’articolo 3 ci occupiamo della concessione da parte della Regione di contributi – a favore delle scuole secondarie di primo e secondo grado, delle istituzioni formative del sistema di istruzione e formazione professionale, delle organizzazioni sportive nonché di altri soggetti pubblici e privati che operano nel settore dello sport – finalizzati alla realizzazione di iniziative, progetti, attività e misure dirette, in ogni ambito coinvolto, a rendere effettivo e pieno l’esercizio dei diritti delle donne nello sport;
- Nell’articolo 4 è prevista l’adozione annuale da parte della Giunta di un apposito Piano degli interventi per l’attuazione dei diritti delle donne nello sport;
- Nell’ articolo 5 è previsto il riconoscimento di specifiche premialità a favore delle organizzazioni sportive che dimostrino di aver esercitato delle buone pratiche in tale ambito e, in particolare, di aver adottato apposite misure o provvedimenti diretti al reinserimento professionale delle atlete a fine carriera, al recepimento di clausole antisessiste nei rispettivi statuti e regolamenti nonché al conferimento di incarichi dirigenziali o apicali alle donne.
Faccio solo una piccola considerazione personale e concludo. Il mondo è cambiato da quando nel 1928 i Giochi Olimpici aprirono le porte alle atlete internazionali, eppure, a distanza di un secolo, i meccanismi di esclusione nel mondo dello sport rimangono, nel contesto professionistico e non, e i fatti di cronaca delle ultime ore parlano da soli. Ricordiamo tutti i mondiali 2019 quando la nazionale maschile rimase esclusa e le calciatrici azzurre riempirono di orgoglio il Paese. Oggi veniamo da una grandiosa ed emozionante vittoria degli azzurri agli Europei e dobbiamo rilanciare ancora di più, alzare l’asticella.
L’approvazione della legge sulla parità salariale da parte del Consiglio regionale del Lazio ci sprona ad essere ambiziosi e proseguire nel cammino per rimuovere ogni forma di disparità e disuguaglianza di genere nei diversi settori della vita della nostra comunità. Questa legge rappresenta un passo importante che faremo insieme alle federazioni e alle associazioni sportive e che dobbiamo alle tante bambine che vogliono essere libere e forti, correre veloci, sporcarsi con il fango, mettersi alla prova all’insegna della disciplina e dei valori che lo sport trasmette come strumento educativo, oltre che nelle singole discipline atletiche. Lo sport come pratica collettiva, di autodeterminazione, di cura della comunità, di contrasto alla marginalità. Lo sport come strumento della nuova alleanza tra uomini e donne.