SERVIZI EDUCATIVI, CON APPROVAZIONE REGOLAMENTO E DELIBERA NIDO DOMESTICO LA RIFORMA DEL SISTEMA 0/6 NEL LAZIO COMPLETA L’ITER
Approvato il Regolamento attuativo e la delibera sul nido domestico relativamente alla legge regionale n.7 del 2020 sul sistema integrato di educazione e istruzione 0/6 anni.
Con l’approvazione odierna diamo definitivamente corpo alla riforma avviata un anno fa con la legge regionale 7/2020 che ha introdotto – prima Regione in Italia – il sistema integrato 0/6 anni. Il Regolamento in particolare rappresenta lo strumento essenziale per strutture, famiglie e istituzioni che consentirà di calare la normativa nella quotidianità a partire dal prossimo settembre. I dati mostrano come l’offerta dei servizi educativi sia ancora molto concentrata sui grandi centri urbani – come Roma – a discapito delle periferie e delle province e che, al contempo, frequentare servizi di qualità può fare la differenza sulle opportunità di riscatto sociale. Ora più che mai dobbiamo costruire città a misura di bambino e bambina e lo facciamo mettendo in rete spazi ed esperienze e investendo sul futuro di un’intera generazione mettendo al centro l’educazione come strumento di contrasto alle disuguaglianze.
La legge regionale ha una dotazione finanziaria di 51 milioni di euro nel triennio 2021-2023 oltre ai 500 milioni previsti per il potenziamento della rete delle strutture dal programma “Next Generation Lazio”. Le due delibere approvate oggi si aggiungo alla delibera sul coordinatore e i coordinamenti pedagogici e compongono il quadro degli atti attuativi della normativa. In particolare il Regolamento disciplina i dettagli esecutivi come i requisiti strutturali dei nidi, la formazione richiesta al personale educativo e non, la procedura di autorizzazione e poi tutti i dettagli relativamente agli spazi gioco, all’educazione sperimentale all’aperto, i nidi aziendali e – con l’apposita delibera – il nido domestico.
Gli atti attuativi sono espressione della volontà politica nel testo di legge in cui si punta su qualità e accessibilità dei servizi, la regolamentazione di servizi sperimentali e innovativi – come il nido domestico, lo spazio gioco e i progetti di outdoor education – e la creazione di una rete di sostegno che tenga insieme tutta la comunità educante mettendo al centro i diritti dei bambini e delle bambine fin dalla nascita.