Velletri, Consultorio Sotto Attacco: Rocca Garantisca il Diritto alla Salute delle Donne

A Velletri è in corso l’ennesimo attacco alla sanità pubblica, e questa volta colpisce direttamente un presidio fondamentale: il Consultorio Familiare. Donne, giovani, famiglie e adolescenti si trovano di fronte a disagi inaccettabili causati dalla mancanza di personale e dal progressivo depotenziamento del servizio.
Per questo ho depositato un’interrogazione al presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, che ha la delega alla Sanità, per sapere quali iniziative intende attuare per garantire al Consultorio di Velletri una dotazione organica piena, come previsto dalla normativa nazionale.
Non è solo Velletri a essere in sofferenza: nel Lazio i consultori familiari attivi sono solo 135, la metà di quelli previsti dalla legge. Molti sono accorpati, svuotati di funzioni o sotto organico, come se fossero un costo da tagliare anziché una conquista da difendere.
I consultori sono spazi di libertà, di tutela della salute riproduttiva, della maternità, della genitorialità e dell’età evolutiva. Chiediamo alla Regione un immediato piano di rilancio, perché il diritto alla salute non può essere sacrificato sull’altare dell’indifferenza politica.
I consultori familiari sono nati con la Legge 405/1975 come strutture pubbliche territoriali a tutela della salute delle donne e delle famiglie, un pilastro della sanità pubblica e dei diritti civili. Ridurne il numero, lasciarli sotto organico o trasformarli in sportelli residuali significa minare in profondità il diritto alla salute e all’autodeterminazione femminile.
Nel Lazio la situazione è drammatica: servirebbero almeno 260 consultori per rispettare il rapporto minimo previsto dalla legge. Ma si continua a tagliare e accorpare, come se la salute femminile fosse secondaria.