Social Freezing, la mia battaglia per le donne

Post lungo ma davvero importante!
Prima ci sono gli studi, poi la ricerca di un lavoro stabile, la lotta contro la precarieta’ e la decisione di diventare mamme arriva sempre più tardi, a causa di percorsi complessi e sfidanti. Ma, nonostante tutto, c’è un elemento che non possiamo ignorare: l’orologio biologico, che avanza implacabile, senza sosta.
Molte di noi rimandano, convinte di avere tempo. Si sceglie di concentrarsi sulla carriera, sull’autorealizzazione, senza rendersi conto che ogni giorno che passa è un passo in più verso una realtà che può diventare difficile da affrontare. Le statistiche parlano chiaro: in Italia, la maternità avviene sempre più tardi, con l’età media delle neo-mamme che supera i 30 anni, e il 60% dei parti avviene tra i 30 e i 39 anni. Eppure, nonostante la nostra capacità di adattarci al mondo che cambia, non possiamo fermare il tempo che scorre.
A 30, 35, 40 anni, la salute delle donne e dei bambini può essere messa a rischio. L’età avanzata delle mamme porta con sé complicazioni e rischi maggiori, per i neonati, per la fertilità, per il nostro corpo. E spesso, a questo punto, non restano molte opzioni. La fecondazione assistita, un percorso che può trasformarsi in una battaglia difficile e dolorosa, sia fisicamente che economicamente. Troppe coppie si trovano a fronteggiare ostacoli insormontabili, tra cui i viaggi all’estero, come se il loro diritto di diventare genitori fosse legato a un costo che non tutti possono permettersi.
Per questo motivo, ho deciso di fare un passo importante: ho depositato una proposta di legge salva-nascite in Consiglio Regionale. È un gesto di speranza, ma anche di responsabilità.
Non possiamo più aspettare. La depressione demografica è una realtà con cui dobbiamo fare i conti. Le donne devono essere supportate nel loro desiderio di maternità, indipendentemente dall’età e dalle difficoltà che la vita ci pone davanti. Investire nel social freezing non è solo una questione sanitaria, è una questione di giustizia sociale. È il nostro impegno per un futuro che guardi al benessere delle donne e alla speranza di nuove vite.
Mi appello al presidente Francesco Rocca e a tutte le forze politiche: questo tema deve essere prioritario nell’agenda della Regione Lazio. È urgente coinvolgere medici, scienziati, consultori, scuole, università e, soprattutto, le giovani generazioni, per garantire che ogni donna possa realizzare il proprio sogno di maternità senza barriere economiche o sociali. È una lotta per la giustizia, per il futuro, per il diritto di diventare madri e padri senza ostacoli.
Perché alla fine, ogni donna dovrebbe poter scegliere quando diventare madre, senza che il tempo, o la società, glielo impediscano.