Disparità salariale e occupazione femminile nel Lazio

Con un preoccupante 52%, la Regione Lazio si colloca al primo posto in Italia per disparità salariale tra i liberi professionisti, nonostante la regione vanti la più alta concentrazione di professionisti (31 ogni mille abitanti), secondo i dati dell’Adepp.

Le donne, pur essendo più istruite dei colleghi maschi, continuano a essere sottopagate, meno occupate e maggiormente esposte a infortuni sul lavoro. È urgente dare piena attuazione e risorse adeguate alle leggi regionali sulla parità salariale e sull’occupazione femminile di qualità, che sono state gravemente definanziate dalla Giunta Rocca nell’ultima Legge di Stabilità.

Un esempio positivo è rappresentato dalla legge sul sistema d’istruzione integrato 0-6 anni: nel 2022, il Lazio ha raggiunto il 38% di posti in asili nido, superando l’obiettivo UE del 33%. Tuttavia, senza continuità in queste misure, rischiamo di compromettere questi progressi e di privare le famiglie di un welfare essenziale per l’autonomia delle donne.

Inoltre, il Reddito di Libertà regionale, con un milione di euro stanziati per aiutare circa 200 donne a Roma e nel Lazio a uscire dalla violenza, rimane bloccato poiché il bando non è ancora stato pubblicato.

Ho depositato un’interrogazione per chiedere alla Giunta Rocca quando uscirà l’avviso pubblico per il Reddito di Libertà regionale e per sapere quando metteranno a terra la legge sulla parità salariale.

Combattere la violenza sulle donne significa anche favorire la loro indipendenza economica.

Oggi ne parlo sul Messaggero , sul Corriere della sera e su Marieclaire, che ringrazio!

Non è una “Festa”.

Parità, non subordinazione.

Ne parlano anche su:

lacronacadiroma