Stop alla Distruzione delle Sale Cinematografiche: Difendiamo la Cultura
Le sale cinematografiche non sono solo edifici, ma veri e propri luoghi di incontro, socialità e diffusione della cultura. Questo è il messaggio centrale dell’appello lanciato in Consiglio regionale dai consiglieri Claudio Marotta (Verdi e Sinistra), Luciano Nobili (Italia Viva), Sara Battisti ed Eleonora Mattia (Partito Democratico). La proposta avanzata è di aprire un confronto ampio e partecipato in Commissione Cultura sulla PL 171, soprattutto per quanto riguarda gli articoli che prevedono la rimozione di ogni vincolo e il totale cambio di destinazione d’uso per i cinema che hanno chiuso. L’obiettivo è individuare soluzioni condivise per salvaguardare e rilanciare il patrimonio delle sale cinematografiche del Lazio, coinvolgendo protagonisti e stakeholder del settore.
Le preoccupazioni espresse da figure di spicco del cinema italiano, come Carlo Verdone, Federica Lucisano, Marco Bellocchio e Riccardo Tozzi, rafforzano la necessità di intervenire per coniugare le esigenze imprenditoriali con la tutela culturale. Come sottolineato dai consiglieri, è possibile rilanciare questi luoghi straordinari con politiche adeguate, evitando che vengano trasformati definitivamente in spazi con altre destinazioni d’uso.
La chiusura delle sale cinematografiche è un fenomeno che minaccia il tessuto culturale di molte regioni italiane, incluso il Lazio. Negli ultimi anni, l’impatto del digitale, unito alle difficoltà economiche, ha portato alla chiusura di numerose sale storiche. Tuttavia, come dimostrano alcuni esempi virtuosi, è possibile rilanciare queste realtà attraverso politiche mirate, che integrino incentivi economici, rinnovamento infrastrutturale e progetti di riqualificazione culturale.
Il confronto proposto in Consiglio regionale è un passo importante per dare voce a chi vive e lavora nel mondo del cinema: esercenti, autori, produttori e urbanisti. Questo dialogo deve portare a soluzioni concrete che evitino il rischio di impoverire ulteriormente il patrimonio culturale del Lazio, trasformando le sale cinematografiche in spazi con altre destinazioni d’uso.