Caporalato, Rocca rifinanzi e attui norme regionali già esistenti
Finanziare e rendere esecutive tutte quelle norme e misure già esistenti per contrastare il caporalato e garantire la sicurezza sul lavoro ma che ad oggi la Giunta Rocca ha lasciato inattuate o ha addirittura definanziato, come ad esempio la legge regionale 11/2022 (Disposizioni per la promozione della salute e della sicurezza sul lavoro e del benessere lavorativo), che disponeva di 1,2 milioni di euro, poi dimezzati nel 2023 e azzerati nel 2024 nell’ultimo bilancio regionale targato Rocca, o come lo Sportello itinerante contro il caporalato rivolto a migranti e lavoratori vittime di sfruttamento in agricoltura e inaugurato nel 2021 proprio a Latina dove è morto il bracciante agricolo Satnam Singh, così come il Protocollo ‘Per un lavoro di qualità in agricoltura’ sottoscritto con le parti Sociali e il Fondo affitti per garantire alloggi dignitosi ai lavoratori agricoli, sempre a Latina, avviati sempre a Latina durante la precedente legislatura.
Sono 17 mesi che assistiamo ad un totale immobilismo della destra al governo su questi temi nonostante le interrogazioni, le denunce, le sollecitazioni, gli infortuni e le altre morti sul lavoro che nel Lazio hanno preceduto quella atroce e disumana di Singh. Ben venga dunque il tavolo operativo, avviato presso la Regione Lazio con Autorità competenti e parti sociali grazie alle sollecitazioni di sindacati e forze politiche d’opposizione, dopo l’ennesima vittima ma il focus era già evidente prima di questa tragica vicenda: non servono nuove leggi, che rimangano poi lettera morta, ma bisogna finanziare e far rispettare quelle norme e quelle misure già avviate ma lasciate in un cassetto dalla Giunta Rocca: dal Piano Strategico Regionale su Salute e Sicurezza sul lavoro agli Sportelli per la sicurezza sul lavoro fino al Sistema informativo regionale per la prevenzione e sicurezza sul lavoro.