Voto su “pro-life” nei consultori è autogol per la destra
Un tremendo autogol per la maggioranza di destra del Governo Meloni che alla Camera si è spaccata sul voto a un ordine del giorno del Pd che puntava a tutelare il diritto all’interruzione di gravidanza nei consultori contro l’emendamento di FdI, che prevede invece l’ingresso dei comitati Pro Life nelle strutture pubbliche.
Siamo stanche e stanchi degli attacchi periodici e sistematici alla legge 194, che ha sancito in Italia il diritto all’aborto e l’autodeterminazione delle donne sul proprio corpo. Un diritto ottenuto all’epoca faticosamente, tra l’altro grazie alla collaborazione trasversale delle donne delle forze moderate, anche d’ispirazione cattolica, perché sapevano bene, quello che oggi la stessa premier Meloni ignora, ovvero cosa significava morire d’aborto clandestino in balìa di ferri e strumenti di fortuna delle cosiddette ‘mammane’. Una propaganda becera, in contrasto con quanto espresso dal Parlamento Ue, che proprio in questi giorni ha votato per l’inserimento dell’interruzione di gravidanza nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.
Una propaganda che retrocede sui diritti e su cui la stessa destra si è divisa, dando così un segnale significativo al Governo Meloni che dovrebbe farlo ritornare sui suoi passi