SANITA’, INSUFFICIENTI AZIONI POST EMERGENZA TIVOLI. DEPOSITATA INTERROGAZIONE IN CONSIGLIO
Insufficienti le misure annunciate dal presidente Rocca per far fronte all’emergenza dopo la chiusura dell’Ospedale di Tivoli a causa di un rogo: le 10 autoambulanze e i 178 posti letto in più presso le strutture accreditate messi a disposizione fino ad oggi non possono colmare le gravi criticità emerse finora riguardo ai lunghi tempi di attesa di ambulanze e nei Pronto Soccorso a causa delle ripercussioni sulla rete ospedaliera e dell’emergenza determinate dalla chiusura dell’unico DEA di secondo livello dell’ASL Roma 5, che lascia 450mila cittadini di 76 Comuni senza un punto di riferimento per le urgenze. Ripercussioni negative che rischiano di aggravarsi in caso di mancato rinnovo dei contratti di oltre 2mila lavoratori del Sistema sanitario regionale prossimi alla scadenza.
Dal turista caduto dalle scale mobili alla stazione Termini e rimasto a terra tre ore in attesa di un’ambulanza agli oltre mille pazienti in fila nello stesso giorno per un posto letto nei Pronto Soccorso del Lazio alla donna incinta con un problema cardiaco che si è sentita rispondere dal 118 che non c’erano ambulanze disponibili: sono solo alcuni dei casi emblematici denunciati dopo la chiusura dell’Ospedale di Tivoli.
Visto che i tempi di riapertura della struttura non sono attualmente quantificabili, in questa situazione appare improbabile che l’Ares 118 riesca a garantire l’intervento dei mezzi di pronto soccorso in tempo utile per casi urgenti, come gli infarti e le ischemie, con un alto rischio per la vita dei cittadini. Il Presidente Rocca con delega alla sanità dica quali contromisure immediate intenda predisporre al fine di riportare i tempi di attesa delle autoambulanze del 118 e presso i Pronto Soccorso del Lazio entro margini in grado di garantire e tutelare i livelli occupazionali e la salute delle cittadine e dei cittadini di Roma e del Lazio.