LAZIO, ELISEO: BENE DIETROFRONT DI ROCCA. NO A CULTURA D’ELITE
Bene il dietrofront del presidente Rocca sull’utilizzo dei 24,5 milioni di euro in favore di tutti i teatri del Lazio, e non solo dell’acquisto del Teatro Eliseo e Piccolo Eliseo di proprietà di Luca Barbareschi, già parlamentare del centro destra, così come proposto da un mio subemendamento all’emendamento portato in Aula dall’assessore Righini durante l’esame della legge di Stabilità in Consiglio regionale; risorse che ora, grazie alla battaglia portata avanti in Aula come Pd, saranno destinati anche a sale cinematografiche, palazzi storici, luoghi di culto, spazi archeologici e ricreativi, con destinazione di risorse ai Comuni.
E’ indiscutibile che lo storico teatro di Via Nazionale della Capitale debba essere sostenuto ma sarebbe stato inammissibile farne l’unico oggetto di attenzione a fronte di un intero settore in crisi e di grande valore, che, tra l’altro, rientra in buona parte nel patrimonio pubblico di Roma e del Lazio. In tale direzione va anche il mio emendamento che propone di raddoppiare lo stanziamento annuale, fino a 1,2 milioni, per la Fondazione Teatro di Roma, costituita da Regione, Comune e Provincia, e che, oltre a celebri teatri della Capitale, come Teatro Argentina e Teatro India, è dotata di un Centro Studi e Documentazione aperto a cultori, studenti e ricercatori e gestisce il circuito dei cosiddetti ‘Teatri di cintura’ metropolitana (Teatro Tor Bella Monaca, Teatro-Biblioteca Quarticciolo, Teatro del Lido di Ostia), fondamentali presidi contro il degrado nelle periferie e testimonianza della presenza e dell’attenzione delle Istituzioni proprio nei luoghi dove ce n’è più bisogno, lontani dal ‘salotto del centro di Roma’.
La Regione inizi quindi ad investire da qui nel rispetto di un principio fondamentale: che la cultura non è appannaggio d’élite ma è un’opportunità offerta a tutte le fasce sociali e ai territori, indistintamente, quale veicolo di emancipazione personale e sociale.