GIULIA CECCHETIN, NON BASTA UN MINUTO DI SILENZIO MA PERCORSI FORMATIVI NELLE SCUOLE

La tragedia si è compiuta. Giulia Cecchetin è l’ennesima vittima innocente di uomini che non accettano un “no”. Ma non basta minuto di silenzio nelle scuole italiane voluto dal ministro Valditara per Giulia Cecchettin e per tutti i femminicidi, che nel nostro Paese vedono una donna uccisa ogni 48 ore. Non può bastare a placare la rabbia e il dolore né a far maturare le coscienze, nate e formatesi, in un sistema in cui il patriarcato è ormai un fenomeno strutturale. Per quanto siano importanti i gesti simbolici, è solo con azioni concrete che saremo credibili agli occhi delle giovani generazioni, come adulti, come Stato, come Istituzioni a tutti i livelli, in qualità di garanti dei diritti delle donne e della cultura del rispetto.

In Consiglio regionale abbiamo lanciato due proposte di legge su educazione sessuale e all’affettività e su educazione a parità di genere. Chiediamo alla Giunta Rocca e al Presidente del Consiglio Aurigemma di attivarsi presso gli Uffici Competenti affinché siano subito discusse e approvate le due proposte di legge già depositate nel Consiglio regionale del Lazio che prevedono rispettivamente misure per sostenere iniziative e progetti di informazione sessuale ed educazione all’affettività e l’introduzione dell’educazione alla parità di genere e alla prevenzione di discriminazioni e violenza di genere nell’attività didattica di scuole, università e altri percorsi formativi.