INFORTUNI SU LAVORO, NORME REGIONALI SU PREVENZIONE FERME AL PALO

Ho interrogato in aula il Governo regionale sullo stato di attuazione della normativa per contrastare le morti e gli infortuni sul lavoro. Deludente la risposta della Giunta Rocca, che per lo più ha enunciato le leggi regionali approvate nella scorsa legislatura, anche con l’appoggio della destra quando era all’opposizione, ma che, ad oggi, restano inapplicate.

Tutto è ancora fermo, mentre gli infortuni sul lavoro, anche mortali, aumentano anche nel Lazio.

La Giunta Rocca ha riconosciuto di aver ereditato dalla precedente Giunta Zingaretti un ‘patrimonio normativo importante’ ma è grave che tutte le norme siano ancora al palo.

I cinque pilastri citati su cui si dovrebbe fondare l’azione della Regione Lazio – ovvero informazione, formazione, prevenzione e vigilanza, partecipazione – sono quelli previsti dalla legge approvata nel giugno 2022.

Ci ha messo un anno e mezzo il centro destra a conoscere le norme approvate? E’ ora di cominciare ad attuarle, in particolare con il varo del Piano strategico regionale biennale e del Piano annuale degli interventi previsti. Saltate quest’anno iniziative specifiche già istituite come: la Giornata regionale per la sicurezza sul lavoro, che era prevista per il 1° ottobre e per cui invece nulla è stato fatto, e il Premio Impresa per la sicurezza.

E’ urgente che la Regione Lazio passi dalle parole ai fatti: ce lo impone la mattanza delle morti sul lavoro e ce lo ha indicato ancora una volta oggi il presidente della Repubblica Mattarella, che, in occasione della cerimonia al Quirinale per la consegna delle insegne ai Cavalieri del lavoro, ci ha ricordato che senza sicurezza non c’è dignità del lavoro.

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