LA MIA REGIONE E’: PER LA MEDICINA DI GENERE
Intendiamo proseguire sull’applicazione e la diffusione della Medicina di Genere – del quale sono promotrice di un Piano inserito nell’ultima legge di bilancio in attuazione della Legge 3/2018 – pensando a percorsi clinici, di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione che tengano conto delle differenze tra generi diversi, da applicare anche per la ricerca e l’innovazione, la formazione e l’aggiornamento professionale, la comunicazione e l’informazione sanitaria.
Gli studi ci dimostrano che uomini e donne si ammalano in modo diverso, di malattie differenti, non hanno gli stessi sintomi e rispondono in modo dissimile alle terapie.
Se per molto tempo questa diversità non è stata riconosciuta dai ricercatori e dai medici, è ora tempo di aver ben chiare le differenze biologiche (definite dal sesso) e socio-economiche e culturali (definite dal genere) che incidono sullo stato di salute e di malattia di ogni persona.
Si tratta di un primo passo, fondamentale, verso la realizzazione di una società a dimensione di tutte e tutti. Avanti con la sua applicazione.