PALAZZO DORIA PAMPHILJ, 35° ANNIVERSARIO DI GEMELLAGGIO TRA VALMONTONE E BENIFAIO’
Onorata di essere stata testimone della solida amicizia tra due cittadine europee, Valmontone e Benifaió, strette da uno scambio culturale vivo e autentico tra Italia e Spagna, giunto al suo 35esimo anniversario.
Con il rinnovo del Patto di Gemellaggio tra Benefaio’ e Valmontone, aggiungiamo un’altra importante conquista nello spirito europeo. Continuiamo a onorare ciò che i padri fondatori dell’Unione Europea hanno avviato con il Manifesto di Ventotene, redatto da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi nel 1941, sull’ isola dell’arcipelago Pontino situata proprio nel nostro territorio della Regione Lazio.
E’ dare concretezza a quel progetto di Europa libera e unita dei padri fondatori e delle madri fondatrici, al lavoro di numerosi uomini illustri come lo è stato l’ex presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, il quale nel suo discorso di insediamento al Parlamento Europeo così disse: “Dobbiamo recuperare lo spirito di Ventotene e lo slancio pionieristico dei Padri Fondatori, che seppero mettere da parte le ostilità della guerra, porre fine ai guasti del nazionalismo dandoci un progetto capace di coniugare pace, democrazia, diritti, sviluppo e uguaglianza”.
Questo non è altro che il vero spirito europeo! Di quell’Europa che, anche se avversata da molti, non è una semplice unione economica e politica di stati, ma è una comunità fondata sui veri valori democratici che guardano sì alla conservazione e allo scambio di cultura, storia e tradizioni, ma anche al futuro delle proprie comunità, al progresso, alla fratellanza tra i popoli e alla convivenza pacifica tra stati membri.
E se è vero, come diceva un grande uomo e politico scomparso di recente, David Sassoli, che “L’Europa non è un incidente della storia”, le città gemellate, anche quelle periferiche, come lo sono Valmontone e Benefaiò, hanno questo straordinario e ambizioso compito: quello di contribuire a tessere dei fili che – partendo dal livello locale – ci fanno sentire tutte e tutti sempre più parte di una stessa comunità, protagonisti di una stessa storia passata ma anche di un medesimo presente.
Pellegrini di un cammino che va verso un’unica direzione, quello di un forte impegno nella costruzione di un’Europa sempre più democratica capace di non lasciare alcun spazio ai nazionalismi che vorrebbero distruggerla.
La nostra Europa è quella che insieme ha arginato il COVID-19, è quella che punta da
decenni al riconoscimento dei diritti umani e civili, alla solidarietà e all’accoglienza, che mira a realizzare a una maggiore parità tra donne e uomini, rigettando la disparità salariali e contrastando l’aumento dei femminicidi, di ogni tipo di violenza e delle diseguaglianze. E’ quella che punta sui giovani e sul loro potenziale investendo nelle esperienze formative e lavorative con i diversi progetti Erasmus e le opportunità di stage nelle Istituzioni Europee.
E’ quella che crea occasioni di incontro e condivisione come questa.
E’ l’Europa che vede protagoniste le donne e le sceglie per ricoprire incarichi di alto
livello politico e istituzionale, guardiamo alle due presidenti della Commissione e del Parlamento Europeo, al 39 % dei deputati donne. Un grande traguardo storico sulla parità di genere nelle posizioni istituzionali apicali. Nonostante la disuguaglianza di genere rimane una delle questioni più rilevanti nell’UE, sono notevoli progressi compiuti negli ultimi decenni.
La Spagna più di tutti ci è da esempio.
Ma non dobbiamo abbassare la guardia e dobbiamo continuare a batterci affinché
nei nostri paesi vengano abbattute le diseguaglianze di genere nelle posizioni apicali.
L’esempio che ci da Marta Ortiz Martinez, oggi, nella sua carica di sindaca al secondo mandato, ci offre una grande testimonianza di forza e di coraggio nella lotta agli stereotipi di genere e di conquista del proprio destino. Protagonista di un cambiamento culturale per consegnare alle nuove generazioni una società più equa partendo da una nuova alleanza tra donne e uomini.
Anche nel Lazio siamo stati apripista a livello nazionale di numerose conquiste sulla parità di genere nei luoghi di lavoro, con leggi regionali mirate per garantire condizioni occupazionali più stabili e dignitose per tutte le donne, le più sacrificate durante la pandemia in termini di perdita dei posti di lavoro. Abbiamo puntato sulla parità delle retribuzioni, al sostegno all’imprenditoria femminile e ad una miglioreconciliazione tempi di vita-lavoro con maggiori servizi educativi per l’infanzia perchécrediamo che la maternità non sia solo un fatto privato, ma una responsabilità sociale che non può gravare sulle spalle delle singole donne – ostacolando di fatto le possibilità di carriera – ma deve essere presa in carico dalle istituzioni con servizi e opportunità adeguate anche per contrastare la forte denatalità del Paese.
Affinché nessuna donna sia più costretta a scegliere se lavorare o occuparsi della famiglia.
Credo anche che l’uguaglianza non va intesa solo come mera formalità, ma come
pratica sostanziale e obiettivo a cui tendere per chi – come noi – ha l’onore di
attraversare le istituzioni.
Oltre al gender gap abbiamo in Europa moltissime sfide da superare e che si sono
rese ancor più evidenti nella fase Post COVID-19 e con la Guerra in corso tra la
Russia e l’Ucraina: la disoccupazione giovanile, le migrazioni, la crisi demografica,
l’incremento delle povertà e delle diseguaglianze economiche sociali, la sicurezza
digitale, le tendenze nazionalpopuliste, poi i cambiamenti climatici e la crisi
energetica. Tutte questioni che vanno oltre i confini nazionali e che richiedono una
risposta unanime da parte dei singoli stati membri.
Per questo è necessario rendere viva la solidarietà tra i popoli a partire da patti di
amicizia come questo.
La nostra è una solida amicizia che negli anni si è sviluppata nei rapporti tra le scuole, con l’insegnamento della lingua spagnola nelle nostre classi, che ha coinvolto anche le realtà dell’associazionismo e le istituzioni locali.
Il nostro è un gemellaggio vivo e autentico che ha prodotto scambi di esperienze
culturali e artistiche, creato amicizie tra cittadini italiani e spagnoli fino anche alla
nascita di nuove famiglie.
Con il rinnovare questa solida alleanza tra due città europee dimostriamo che i km di
lontananza e le differenze linguistiche non possono costituire alcuna barriera laddove ci riconosciamo tutte e tutti in un’unica identità europea.
Solo portando avanti quanto già costruito, e conferendogli un maggiore slancio,
possiamo essere all’altezza delle grandi sfide che ci attendono ed essere fautori di
un’Europa più unita.