IL PD SARA’ PERNO DI UN’ALLEANZA CHE SCOMMETTE SUL PRESENTE. LE MIE RIFLESSIONI SU HUFFPOST

“Una scelta tanto sofferta, quanto dovuta”. Così, nell’ultimo discorso al Senato l’ex premier Mario Draghi ha descritto la sua decisione di rassegnare le proprie dimissioni nelle mani di Sergio Mattarella.

La crisi del governo di unità nazionale è piombata nelle cronache politiche come un fulmine a ciel sereno, o quasi.

Nel momento di maggiore bisogno, in cui era necessario uno sforzo ulteriore orientato al bene comune e all’obiettivo della ripresa sostenibile e rapida, alcune forze politiche non hanno saputo onorare l’impegno preso con il Paese e hanno deciso di tirarsi indietro. La spaccatura grillina e la contesa tra Conte e Di Maio sono state la miccia di un fuoco su cui tanto Salvini quanto la Meloni hanno soffiato, con il beneplacito del Cavaliere.

Dall’altro lato il Partito Democratico ha confermato il suo ruolo di baluardo della responsabilità – di governo, di Stato – prospettando una spaccatura netta in vista delle prossime elezioni del 25 settembre. Da un lato una compagine di forze nazionaliste e populiste che strizzano l’occhio ai sovranisti oltre oceano (e non solo); dall’altro un potenziale raggruppamento di forze progressiste, riformiste, con una forte matrice europeista e atlantista.

Da un lato gli egoismi, dall’altro il senso di dovere verso la collettività.

Come Partito democratico e principale forza progressista del Paese ci saremo. Con il coraggio, la visione, la forza gentile, radici solide e obiettivi ambiziosi. Per le italiane e gli italiani

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