LA LETTERA DEL MINISTRO ORLANDO IN OCCASIONE DELL’EVENTO L’UGUAGLIANZA DEL LAVORO
“Carissimi,
Desidero innanzitutto ringraziarvi per l’invito, ma purtroppo a causa di impegni legati alla attuale situazione politico istituzionale non mi è possibile prendere parte alla vostra importante iniziativa.
I dati sulle disparità di genere sono, infatti, ancora troppo allarmanti e lo sono su più versanti.
La verità è che si fa ancora fatica a superare una serie di stereotipi socioculturali che incidono sulla presenza femminile in particolare in alcuni ambiti lavorativi.
Tutto ciò incide negativamente sulle retribuzioni.
Una disparità salariale fortemente condizionata anche dalle politiche di welfare per la famiglia: i posti disponibili negli asili nido sono ancora insufficienti a coprire il fabbisogno e questo incide notevolmente sulla bassa occupazione delle donne spesso costrette a scegliere se lavorare o occuparsi della famiglia o ad accettare un lavoro part time, che finisce per essere un part time involontario e non certo una libera scelta.
La pandemia, poi, ha acuito molte di queste criticità: si è assistito a una significativa perdita di posti di lavoro nei settori a prevalenza femminile, ma anche a un peggioramento delle condizioni di lavoro delle donne, un incremento della loro fragilità economica e un aumento del conflitto vitalavoro.
Ed in merito alla questione della parità salariale, non posso non richiamare la legge n. 162 approvata a fine 2021. Si tratta di un provvedimento importante verso l’attuazione effettiva della previsione costituzionale che sancisce la parità retributiva tra uomo e donna.
È previsto l’obbligo in capo alle aziende pubbliche e private che occupano oltre 50 dipendenti (prima la soglia era cento) di redigere un rapporto almeno ogni due anni sulla situazione del personale maschile e femminile.
Un importante passo in avanti che deve accompagnarsi ad un processo di avanzamento
culturale sul tema della parità.
In quest’ottica, la parità di genere intesa soprattutto come parità di accesso al lavoro, a condizioni contrattuali adeguate, a pari livelli retributivi, non è solo un diritto fondamentale, ma diventa anche la condizione necessaria per liberarsi da ogni forma di violenza, di cui troppo spesso la cronaca ci dà notizia.
La vostra iniziativa va sicuramente in questa direzione e la previsione di un Registro regionale di aziende virtuose e del protocollo con Anci e Upi per sostenere i Comuni virtuosi fa della Regione Lazio un modello importante.
Nel rinnovare il rammarico per la mancata partecipazione e nell’auspicare che questo percorso di rafforzamento delle politiche pubbliche a favore della parità di genere proseguano e si consolidino invio a tutti voi il mio più sincero augurio di buon lavoro”.
Andrea Orlando