MORTI SUL LAVORO, VICINA ALLA FAMIGLIA DELL’OPERAIO NETTUNESE. FORMAZIONE ALLA SICUREZZA UNICO ANTIDOTO A INCIDENTI
Vicina alla famiglia di Simone Tavaglione, l’operaio 32enne di Nettuno, che sabato pomeriggio ha perso la vita schiacciato dal muletto sul quale stava effettuando lavori di pulizia presso una ditta di Aprilia che produce sacchi di Pallets.
L’ennesima mortebianca nella provincia di Latina che conferma un trend in continuo peggioramento dei livelli di infortuni e della mortalità nei luoghi di lavoro nel Lazio. È necessario chiarire la dinamica dell’incidente e quali cause hanno condotto alla prematura morte del giovane operaio nettunese sul quale ora indaga la Procura della Repubblica, insieme agli ispettori della Asl di Latina, per l’accertamento dei fatti, ma alla luce delle battaglie normative condotte in questi ultimi mesi dalla Regione Lazio sui temi della salute e della sicurezzasul lavoro, risulta essenziale il ruolo della formazione e della vigilanza all’interno dei luoghi lavorativi- in particolare nelle piccole e medie imprese- come unico antidoto agli incidenti mortali sul lavoro.
È necessario continuare nella strada della prevenzione -già tracciata dalla Regione Lazio con la legge sulla qualità del lavoro negli appalti e la legge sulla salute e sicurezza sul lavoro – che mira a consolidare una cultura che tuteli la sicurezza e la salute dei lavoratori. Due priorità non più rimandabili se si parla di dignità del lavoro.