DONNE, LAVORO E COVID-19: UNA RECESSIONE AL FEMMINILE
La crisi innescata dal COVID-19 è stata definita SHEcession, una vera e propria recessione al femminile, con le donne, in prima linea nella lotta al virus, che sono state maggiormente penalizzate a causa delle strutturali diseguaglianze nella loro partecipazione al mercato del lavoro.
Quasi più della metà dei lavori persi durante la pandemia sono stati posti di lavoro prettamente femminili e secondo gli ultimi dati diffusi dalla Banca d’Italia, Anpal e il Ministero del lavoro e politiche sociali sui primi mesi del 2022 la crescita di occupazione femminile si è quasi azzerata risentendo della flessione della domanda di lavoro di settori come il commercio e il turismo dove le donne sono altamente presenti.
Per parlare di parità di genere c’è una parola d’ordine che la crisi ci ha imposto ancora più di prima ed è lavoro: lavoro stabile, di qualità, parità salariale, posizioni apicali e adeguata rappresentanza nei luoghi decisionale. Questo significa investire sui talenti, sui sogni, sul valore delle donne. Raggiungere una piena partecipazione al mercato del lavoro da parte delle donne è una questione che riguarda tutta la società e si traduce in aumento del PIL e della giustizia sociale.
In questo senso si pone l’approvazione della legge 7/2021, una legge trasversale e coraggiosa da quasi 8 milioni di euro con cui la Regione Lazio ha voluto sostenere l’occupazione stabile e di qualità e l’imprenditoria femminile dando strumenti concreti per intervenire alla radice delle disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro.
Di questo e di tanto altro abbiamo parlato ieri nel webinar con la Cgil RomaSud Pomezia Castelli insieme a Natale Di Cola Claudia Bella, Francesca Piccarreta, Giulia Ciafrei, Miriam Del Vecchio, Sonia Dosti.
CGIL Roma Sud – Pomezia e Castelli