Non c’era luogo migliore per parlare di quanto sia ad oggi importante uno spazio web più sicuro per tutti e soprattutto di quanto sia importante nei ragazzi avere consapevolezza dei pericoli della rete, che quello che viene comunemente definito uno scherzo può diventare reato. Sappiamo quanto il web sia ormai diventato la nuova piazza -la stessa che frequentava Willy- su cui i più giovani tramite social, chat, videogiochi e stanze virtuali trascorrono la gran parte del proprio tempo libero. La pandemia ha incrementato questo trend ma ha aumentato anche i rischi e le conseguenze negative.

Nel corso della pandemia fenomeni come il cyber bullismo, stalking, revenge porn e body shaming, furto d’identità, alienazione dalla vita reale, razzismo, denigrazione e istigazione al suicidio sono di gran lunga aumentati. Nell’ultimo anno un adolescente su due ha dichiarato di esserne stato vittima con conseguenze spesso devastanti sul disagio psicologico, fisico e l’isolamento sociale. Negli ultimi due anni vediamo crescere i disturbi del comportamento alimentare nelle fasce d’età più giovani, gli stati d’ansia e depressione e del tasso di suicidi .

Bene hanno fatto già le scuole nell’avviare con istituzioni e enti del terzo settore progetti di prevenzione e sensibilizzazione ad un uso più consapevole del web con risultati che ci fanno ben sperare. Ma le scuole e le famiglie da sole non bastano, dobbiamo fare di più, dobbiamo attivare quei servizi integrati a livello territoriale, la comunità educante di enti locali, servizi socio -sanitari, associazioni e istituzioni scolastiche che possono insieme promuovere percorsi di prevenzione e cura affinché il bullo sia meno bullo e la vittima meno vittima.