PRESENTATA MOZIONE SU CARO ENERGIE E BOLLETTE, SERVE IMPEGNO INTER-ISTITUZIONALE PER SOSTENERE FAMIGLIE, IMPRESE ED ENTI LOCALI

Raccogliendo le preoccupazioni di molti cittadini e cittadine, oltre che amministratori locali, ho depositato una mozione per tenere alta l’attenzione sul tema del caro bollette.

L’aumento dei costi di energia, gas e carburante gravano sulle famiglie e le imprese pubbliche e private, in particolar modo su quelle già in difficoltà, generando una vera e propria emergenza che rischia di far collassare il tessuto socioeconomico anche a causa della crescita della disoccupazione e dell’aumento dei prezzi dei prodotti al dettagli.

A questo si aggiunge il forte impatto sui Comuni – come sollevato da Anci Lazio – che sono i principali titolari di servizio per utenze della Pubblica Amministrazione. Non possiamo rischiare che gli enti locali siano costretti a scegliere tra l’aumento delle imposte comunali e la qualità (o la stessa erogazione) dei servizi, ma soprattutto non possiamo permettere che a pagare le speculazioni energetiche vengano pagate dalle famiglie con l’inflazione.

Al piano del Governo per calmierare i rincari e ridurne l’impatto devono seguire azioni strutturali e non solo temporanee. Le istituzioni devono accompagnare la transizione ecologica, facendo in modo che le opportunità sul futuro non diventino un gravoso onere sui consumatori e contribuenti nel presente. È essenziale investire sulle fonti di energia rinnovabile, sostenendo e incentivando le energie di prossimità e le comunità energetiche, come fatto dalla Regione Lazio nell’ultimo collegato di Bilancio che ha stabilito gli incentivi a favore della loro nascita. Con la mozione vogliamo tenere alta l’attenzione sul tema e chiediamo una strategia nazionale, condivisa con Regioni e Parti sociali, per far fronte ai rincari e sostenere le famiglie, le imprese e gli enti locali prevenendone gli effetti più negativi sul breve e lungo periodo.

La Confapi, in rappresentanza delle piccole imprese, ha affermato all’inizio di quest’anno, che sul sistema industriale italiano il caro bollette costerà nel 2022 circa 25 miliardi e per questo le aziende dovranno rinegoziare i contratti ed attendersi un valore nell’ordine dei 180 euro/MWh, pari a un incremento del 200% rispetto al 2019. Secondo uno studio condotto da Confcommercio e Nomisma Energia emerge che nel 2022, nonostante le misure di contenimento già adottate dal governo, le imprese del terziario dovranno sostenere un aumento della bolletta energetica con una spesa complessiva per gas ed elettricità che passerà da 11,3 miliardi di euro del 2021 a 19,9 miliardi (+76 per cento).

Secondo le stime dell’Anci nazionale rispetto alle necessità per i Comuni –– l’incremento dei costi energetici avrà un impatto sui bilanci locali per un costo tra i 1.600 e i 1.800 milioni di euro, a fronte del quale l’associazione ritiene opportuno un sostegno stimato in circa 550 milioni di euro.

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