GIORNATA DELLA MEMORIA, IL DISEGNO DI UNA BAMBINA DEDICATO A SAMI MODIANO
In occasione della Giornata della memoria ho ricevuto con grande sorpresa un bellissimo disegno realizzato da una bambina di 10 anni a cui è rimasta impressa la testimonianza di un sopravvissuto alla Shoah che al braccio segnava il N° 88. Il suo nome è Sami Modiano.
Sami Modiano, in uno dei suoi racconti, ha affermato: “No io non lo capivo a 8 anni e non lo capisco neanche ora, che ne ho 88 di anni, che colpa sia essere nato Ebreo “. Lui è la voce di tutti coloro che non sono tornati. Sami, con il dolore negli occhi, continua a raccontarci quella ‘storia’, del suo amico, che era solo un bambino. Solo un bambino. E nonostante il tempo passato, è ancora profondamente scosso da quell’esperienza. Se la sente ancora addosso.
Non dimentichiamo mai quelle migliaia di scarpette da bambino, quegli occhiali e quelle valigie ammassati all’interno del museo del Campo di concentramento di Auschwitz. Si trattava di persone. Affetti personali di una parte dei 17 milioni tra ebrei, minoranze etniche e religiose, prigionieri politici e persone vulnerabili uccisi.
Non dimentichiamoci la violenza, l’orrore di quei luoghi. Il buio dell’umanità.
Di quei bambini che sono sopravvissuti ai campi di concentramento nazisti sono pochi ad essere in vita oggi. Tante le testimonianze che ci sono state lasciate negli anni. Alcuni di loro hanno ancora molto da raccontare nonostante il dolore e le umiliazioni provate. Per il tempo che rimane, mettiamoci in ascolto della loro infanzia rubata, dell’emarginazione e delle atrocità che hanno visto e subito. Storie di donne e di uomini coraggiosi che hanno avuto la forza di andare avanti e di non arrendersi difronte alla banalità del male.
Sono rimasta colpita dalla sensibilità di questa giovane nel catturare nel suo disegno l’orrore delle deportazioni che più di 80 anni fa ha interessato molti suoi coetanei. Il suo disegno ritrae un vagone di quei treni che portavano gli ebrei e tante altre minoranze nei campi di concentramento. Una vignetta dal deportato numero 88: “Aiutateci non vogliamo morire”. Nella sua creazione un insegnamento: “La giornata della memoria ci fa capire le atrocità passate da queste persone che comunque sono come noi e per una mentalità pazza sono state uccise anche se non ne avevano colpe”. Condivido e faccio mia l’osservazione della mamma : “Abbiamo ancora speranza se alimentiamo i nostri figli con i valori della vita, del rispetto e dell’amore verso TUTTI”. Un grazie sincero alle giovani generazioni per non dimenticare.