CARCERE, IL LAVORO È UN DIRITTO E DEVE ESSERE UNO STRUMENTO DI DIGNITA’ E DI RISCATTO PER TUTTE LE DONNE
Grazie al laboratorio di Rework realizzato da Linkem all’interno della Casa circondariale di Rebibbia femminile “Germana Stefanini”, 12 donne hanno seguito un periodo di formazione e ottenuto gli attestati come “addetto alla rigenerazione di apparati elettronici”. Ora per loro si apre la possibilità di sottoscrivere un contratto di lavoro con l’azienda.
È di ieri la notizia della bellissima opportunità per le donne detenute di Rebibbia, un’occasione per reinserirsi nel mercato del lavoro e nel tessuto sociale. Sono donne che nella vita hanno commesso degli errori, ma che non si arrendono, e il lavoro rappresenta il miglior strumento di reinserimento sociale e riscatto.
Esprimo le mie più sincere congratulazioni alla Direttrice dell’Istituto, Alessia Rampazzi, e all’Amministratore Delegato di Linkem, Davide Rota, per aver portato avanti un progetto così virtuoso dando a queste donne nuove competenze spendibili all’esterno una volta uscite dal carcere. Mi auguro anche che sia solo l’inizio per il coinvolgimento di altre aziende private negli istituti di pena.
Negli ultimi mesi l Consiglio della Regione Lazio ha approvato una serie di misure che vanno verso il sostegno e l’affermazione delle donne nel mercato del lavoro, approvando per primi in tutta Italia la legge sulla parità salariale e sul lavoro di qualità, che mi vede prima firmataria, e che prevede specifiche norme per il sostegno al reinserimento lavorativo anche delle ex detenute. Per il carcere, inoltre, abbiamo stanziato 550mila euro per interventi strutturali volti al miglioramento delle condizioni di vita delle detenute e dei detenuti. Tra questi 170.000 mila euro soltanto per interventi specifici volti alla digitalizzazione al fine di incrementare lo svolgimento di attività di istruzione e di formazione professionale.
Il lavoro è un diritto e deve essere uno strumento di dignità e di riscatto come indicato anche dall’articolo 15 dell’Ordinamento Penitenziario, il quale individua il lavoro come uno degli elementi del trattamento rieducativo.