CON PREMIO COLASANTI-LOPEZ CONTRASTIAMO LA VIOLENZA CON IL PROTAGONISMO DEGLI STUDENTI E DELLE STUDENTESSE
Il Premio Colasanti-Lopez che abbiamo poco fa assegnato al Teatro Argentina, cerca di trasformare un odioso delitto, quello del Circeo, in occasione per sensibilizzare ed educare le giovani generazioni alla violenza di genere. Un premio che attraverso la poesia, la musica, la cinematografia, spingendo ragazze e ragazzi delle scuole superiori a mostrarci perché quella violenza spietata non deve più accadere.
Il Premio, dedicato alle due giovani vittime del Massacro del Circeo e rifinanziato con un mio emendamento, si rivolge alle scuole superiori del Lazio e stimola la creatività dei ragazzi e delle ragazze per sensibilizzare sul tema della violenza di genere.
Gli studenti potevano cimentarsi in quattro ambiti diversi: Creazioni artistiche; Materiale audiovisivo; Elaborati scritti e Prodotti musicali. La premiazione è stata accompagnata dagli artisti: Michela Rossi (“Sonno”), Veronica Pivetti, Francesca Inaudi e Davide Dose con la partecipazione dell’attrice Benedetta Porcaroli nella lettura di alcune poesie di Donatella Colasanti. Tra i vincitori – che hanno ricevuto un voucher da 5mila € per l’acquisto di materiale didattico – anche il liceo Ugo Foscolo di Albano, in provincia di Roma, con il lavoro per la categoria materiale audiovisivo dal titolo: “Volevo solo divertirmi”
Vedere l’impegno che le classi hanno riposto nei progetti, nonostante la Dad e le difficoltà di due anni scolastici attraversati dalla pandemia, mi riempie di orgoglio e felicità. Il premio – continua – è stato finanziato anche per il 2022 e quindi proseguiremo il prossimo anno con questo impegno e sempre più giovani potranno mettersi in gioco per costruire dai banchi di scuola una cultura del rispetto e della non violenza.
Donatella e Rosaria erano due ragazze come tante, sono state ingannate e stuprate, anche perché hanno riposto nella scuola fiducia, essendo i loro carnefici compagni d’istituto. Dalla scuola ripartiamo per raccontare la loro storia e contrastare ogni forma di violenza. Grazie alle battaglie e alla resistenza di Donatella, voglio ricordare, lo stupro è finalmente passato dall’essere un reato contro la morale a un reato contro la persona. Dedico a lei e a Rosaria questa giornata, guerriera fiera e combattente, e a ogni donna che ogni giorno combatte per la libertà.
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Il dettaglio dei progetti vincitori:
CATEGORIA CREAZIONI ARTISTICHE
Il progetto “Stop” del Liceo Scientifico Newton di Roma
Per la realizzazione di un progetto professionale, delicato poetico proprio come l’opera a cui hanno scelto di ispirarsi, cioè “scarpe rosse” di Elina Chauvet.
In sintesi il lavoro “Stop” non solo rappresenta perfettamente il tema ma riesce a comunicarlo in maniera nuova e complessa. Nonostante la giovane età gli studenti e le studentesse sono riusciti a creare delle opere con immagini dalla grafica e dalle linee semplici ma capaci di trasmettere una forza incredibile.
CATEGORIA ELABORATI SCRITTI
Il progetto “La mia nuvola” dell’Istituto Carlo e Nello Rosselli di Aprilia
Per la capacità di descrivere con semplicità e grande efficacia come un rapporto sentimentale possa a poco trasformarsi in un incubo di dipendenza e soprusi, e come si riesca alla fine ad uscirne. L’elaborato è riuscito a stimolare con grande sensibilità la riflessione sulla violenza di genere.
CATEGORIA MATERIALE AUDIOVISIVO
Il progetto “Volevo solo divertirmi” del Liceo Ugo Foscolo di Albano
Per aver saputo mettere a fuoco il tema attraverso il dipanarsi di una storia ben raccontata. Ottime le interpretazioni e la costruzione del video, molto ‘cinematografico’ e coinvolgente, che ha visto coinvolta tutta la classe.
CATEGORIA PRODOTTI MUSICALI
MENZIONE SPECIALE al progetto “Chiudi gli occhi” del Liceo Ugo Foscolo di Albano
Per la buona produzione, l’ottimo ritornello e mood che denotano grande intuizione musicale. l’immaginario è senz’altro suggestivo anche se non sempre le strofe sono chiare.
CATEGORIA PRODOTTI MUSICALI
Il progetto “Briciola” del Liceo Democrito di Roma
Per aver saputo mettere in musica una tematica di violenza e umiliazione attraverso una metafora, elemento portante di tutta la canzone. Buona la melodia e la struttura della canzone. Ottimo il lavoro di approfondimento della classe che si è messa in rete con il territorio per capire meglio il fenomeno della violenza.