REBIBBIA, DONNE ABBANDONATE IN CARCERE SENZA ASSISTENZA, GRAVISSIMO PARTO IN CELLA 

E’ successo un fatto davvero terribile.
La notizia di una giovane donna detenuta a Rebibbia costretta a partorire in cella senza assistenza medica e ostetrica è agghiacciante e inaccettabile. Lo Stato ha l’obbligo di tutelare diritti e dignità delle persone sotto custodia, in particolare se si tratta di persone fragili come nel caso di una donna in stato di gravidanza avanzata.

Ad aggravare la storia è il pregresso. Pare infatti che Amra, la neomamma abbandonata a partire in cella, sarebbe stata presa in custodia carceraria in avanzato stato di gravidanza e per delle circostanze di reato che non avrebbe richiesto necessariamente la pena detentiva.

Questa brutta vicenda non può che rilanciare  la richiesta a gran voce di spazi sicuri come Casa Leda per detenute con figli. La tutela della dignità non può che essere il faro di ogni azione relativa alle pene detentive.

La legge è chiara e mi coordinerò con il Garante dei detenuti del Lazio per verificare quanto accaduto. Rimane il peso umano e morale dell’immagine di Amra e del suo piccolo, insieme alla coraggiosa compagna di cella, che lottano per la vita. Lo Stato e le Istituzioni non possono che stare dalla loro parte.