TEST SIEROLOGICI ED EQUIPE ANTI-COVID NELLE ASL: DA REGIONE LAZIO AZIONI TEMPESTIVE PER RITORNO IN CLASSE
Con oltre 5 mila test sierologici effettuati sul personale docente e operatori scolastici e le equipe anti-Covid che nasceranno in ogni ASL, la Regione Lazio si sta impegnando con grande serietà per favorire il ritorno in classe delle nostre bambine e bambini e delle nostre ragazze e ragazzi. Considerato che ciò avverrà tra circa 15 giorni, è verosimile che il numero dei test effettuati raggiunga un numero esponenzialmente più alto di quello attuale e, quindi, tale da produrre un’indagine sierologica tempestiva e attendibile per rispondere all’esigenza primaria di tutela della salute degli allievi e del personale docente e non docente e di contenimento del contagio. Si tratta di iniziative che, grazie alla collaborazione dei docenti e del personale scolastico che si stanno volontariamente sottoponendo ai test, la Regione Lazio sta mettendo in atto con organizzazione puntuale delle strutture e del personale a disposizione. Ringrazio il presidente Zingaretti e l’assessore alla Sanità DAmato per l’attenzione e il rigore delle scelte adottate rispetto all’esigenza improrogabile di riaprire le scuole in sicurezza, elemento fondamentale per favorire il generale ritorno normalità, cioè anche quello dei genitori nel mondo del lavoro, con particolare riferimento alle donne che, secondo gli ultimi dati, sono state costrette a rimanere in casa per accudire i figli sia durante che dopo il lockdown.
L’indagine è partita nella nostra regione su base volontaria, con test efficaci, efficienti e gratuiti: viene data una risposta via mail e in caso di riscontro di attività anticorpale si procede con l’esecuzione del molecolare. L’obiettivo è quello di scommettere sulla ripresa dei cicli formativi e farlo in piena sicurezza. Tutti i professori e gli operatori che dovessero risultare positivi faranno entro 48 ore il tampone per puntare ad avere un grande screening dei contagi alla riapertura del 14 settembre. Per l’indagine si sta utilizzando lo stesso metodo usato per gli operatori sanitari e le forze dell’ordine.
Ci si attende un dato abbastanza omogeneo, intorno all’80 per cento di adesioni.