TERRACINA, UNA PIAZZA A BERLINGUER E ALMIRANTE: INTITOLAZIONE CHE DEVIA L’INTERPRETAZIONE DELLA STORIA
Rimango molto perplessa e a tratti anche esterrefatta davanti alla notizia dell’intitolazione di una piazza di Terracina a Giorgio Almirante e a Enrico Berlinguer. Non solo per le mie convinzioni politiche, ma perché è senza dubbio deviante, soprattutto per i più piccoli e i più giovani che studiano la storia del nostro Paese, celebrare insieme due uomini che rappresentano la tesi e l’antitesi: due esponenti che hanno rappresentato l’uno, Giorgio Almirante, l’imposizione – o perlomeno il tentativo – di ripristinare le pericolose logiche fasciste, che il nostro Paese ha pagato a duro e caro prezzo, e l’altro, Enrico Berlinguer, l’allievo di Togliatti che diventò leader del Partito Comunista italiano, un uomo che dell’antifascismo ne fece una vera ragione di vita. Sono fermamente convinta che mistificare il corso della storia, fare sconti al periodo più nero che il nostro Paese ha vissuto, farlo anche solo con una targa di commemorazione che mette insieme il diavolo e l’acqua santa in un angolo balneare del Lazio, sarebbe un gesto ipocrita, di finto buonismo. Ma sarebbe anche pericoloso farlo in questo momento storico, in cui le cronache raccontano spesso odio a tutti i livelli, razziale, di genere, politico e financo calcistico. Oggi la società ha un bisogno estremo di verità dei fatti e di giuste interpretazioni di tutti i fatti che hanno portato a valori come la Resistenza, la nascita della Repubblica e la nostra Costituzione. Una concatenazione di eventi precisa che serve conoscere soprattutto ai più giovani per spiegarsi il presente e immaginare il futuro. Quindi, una conseguenzialità di avvenimenti che vede la figura di Enrico Berlinguer lontano anni luce da quella di Giorgio Almirante, uno schema nettamente distinto che deve essere sempre presente a tutti per scongiurare la minaccia del ritorno ad estremismi. Mi auguro che prevalga il buonsenso e, se necessario, che vi sia l’intervento del Prefetto di Latina per evitare l’affissione della targa.