SAN RAFFAELE ROCCA DI PAPA, 150 OPERATORI SENZA STIPENDIO: IL MIO IMPEGNO A TUTELA DEL LAVORO

Con l’audizione congiunta della IX e della VII Commissione, abbiamo acceso un faro su una delle tante conseguenze dell’emergenza sanitaria che ci ha colpito, in cui troviamo strutture di accoglienza private che perdono l’accreditamento e lavoratori che rimangono senza lavoro dopo essere stati in prima linea nella battaglia contro il Covid insieme a medici e infermieri. Questa è la situazione attuale della casa di cura privata accreditata San Raffaele di Rocca di Papa a cui è stato revocato l’accreditamento e dei suoi 150 lavoratori rimasti senza stipendio. Fermo restando il riconoscimento per legge regionale dell’esperienza che i lavoratori hanno maturato nelle strutture private per eventuali selezioni pubbliche, è stato anche firmato tra la Regione Lazio e le maggiori sigle sindacali il protocollo che assicura il ricollocamento degli operatori in un bacino dal quale possono attingere le Rsa che ricercano personale o il reinserimento in altre strutture del gruppo che ha licenziato a causa della sospensione o perdita dei requisiti per l’accreditamento. In considerazione del fatto che il San Raffaele, a Rocca di Papa, è l’unico polo sanitario e garantisce il lavoro, quindi la dignità, a molte famiglie, spesso anche moglie e marito operatori della stessa struttura, credo sia importante mettere in campo tutte le misure per la salvaguardia occupazionale e che l’azienda continui a garantire le retribuzioni anche attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali messi a disposizione dalla legge. Come Presidente della IX Commissione Lavoro offro tutta la mia disponibilità per garantire a tutte queste lavoratrici e lavoratori il futuro. Ringrazio il collega Pino Simeone, gli assessorati alla sanità e al Lavoro della Regione Lazio, le lavoratrici, i lavoratori e tutte le forze sindacali intervenute oggi per lo spirito di collaborazione.