REVENGE PORN, IL LAZIO E’ LA PRIMA REGIONE D’ITALIA A DOTARSI DI UNA LEGGE A DIFESA DELLE DONNE
Il Lazio si dota di una legge a sostegno delle donne vittima del revenge porn, un fenomeno particolarmente odioso di violenza sulle donne riguardante la pubblicazione e la diffusione su social-network di immagini e filmati a sfondo sessuale. Con uno stanziamento di 550 mila euro per il triennio 2020-2022, la Regione Lazio conferma la sua grande sensibilità verso il tema delle violenza sulle donne in tutte le sue forme e lo fa oggi con una serie di provvedimenti che prevedono azioni di prevenzione del reato e di sostegno per le donne vittima di revenge porn, soprattutto per scongiurare l’isolamento volontario prodotto dalla vergogna, che, in taluni casi, ha portato anche al suicidio. Ricordiamo una storia su tutte, quella di Tiziana Cantone, la trentunenne di Mugnano di Napoli, che, nel 2016, dopo aver visto circolare le sue immagini e i suoi video privati sul web e avere sporto diverse denunce, scelse di togliersi la vita perché non riuscì a sopportare il peso della gogna. Con questa legge il Lazio definisce con interventi concreti per il nostro territorio il lavoro portato avanti dal Pd a livello nazionale, che ha portato all’istituzione del reato. Non possiamo continuare a permettere che corpi di ragazze, studentesse, lavoratrici, professioniste e casalinghe diventino merce di scambio per uomini con cui erano legate e che, dopo la fine o anche durante la relazione, a loro insaputa, vengono messe in mostra come prodotti da banco. Il tutto senza preservare troppe volte il loro anonimato, visto che molto spesso le foto e i video sono accompagnati da nome, cognome e numero di telefono. Un’inchiesta, pubblicata su Wired lo scorso 3 aprile, ha rivelato che questo terribile mercimonio ha scelto il network Telegram come luogo privilegiato di diffusione: non sono pochi i casi in cui sono stati pubblicati filmati e immagini di veri e propri stupri di gruppo o a soggetto pedopornografici, mentre lo scambio di messaggi, se possibile, può essere ancora più raccapricciante quando è capitato che un padre ha chiesto consigli su come potere stuprare la figlia senza farle male. L’approvazione di questa legge può essere considerato un vero e proprio trionfo in termini di politiche contro la violenza di genere e di questo ringrazio, a nome di tutte le donne, la Giunta Zingaretti, l’assessora Alessandra Sartore, la collega Sara Battisti, prima firmataria della legge, e tutto il Consiglio regionale.