LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DEI SERVIZI SOCIOASSISTENZIALI DURANTE L’EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA

Con la DGR 115 del 20 marzo 2020 la Giunta Regionale ha approvato le linee guida per la gestione dei servizi socioassistenziali durante l’emergenza epidemiologica,  quale atto di indirizzo e coordinamento rispondente all’esigenza di percorsi di carattere unitario nel territorio regionale.

Si consente inotlre ai comuni e agli enti capofila dei distretti sociosanitari di presentare entro il 30 aprile 2020 le rendicontazioni relative all’attuazione dei piani di zona distrettuali per gli anni precedenti.

Con Determinazione 8 aprile 2020, n. G03942 sono state definite le relative modalità attuative della deliberazione della Giunta regionale n. 115 del 20 marzo 2020.

Il documento contiene indicazioni operative in relazione alle misure che il Comune di Roma Capitale e i comuni e gli enti capofila dei distretti sociosanitari adottano per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019 in materia di servizi sociali dopo l’emanazione della DGR 115/2020.

A seguito dell’emanazione dei vari provvedimenti nazionali e regionali in materia di misure operative da adottare in relazione allo stato emergenziale determinato dal diffondersi del virus Covid-19, la Regione Lazio ritiene necessario stabilire un modello operativo condiviso tra il sistema regionale, gli enti e i comuni capofila dei distretti sociosanitari, coinvolgendo anche gli enti del terzo settore.

1. Ruolo dell’Ufficio di Piano

Il responsabile dell’Ufficio di piano svolge un ruolo di coordinamento dei servizi di segretariato e del servizio sociale professionale, rapportandosi con i Sindaci dei comuni del distretto sociosanitario per acquisire le indicazioni e le istanze dei singoli enti. Il responsabile dell’ufficio di piano sociale del Comune di Roma Capitale si coordina con i relativi responsabili degli uffici di piano municipali di riferimento secondo le modalità organizzative stabilite dall’ente.

I responsabili degli uffici di piano attivano, al contempo, le dovute azioni di collaborazione e integrazione con i servizi delle aziende sanitarie locali di riferimento.

Il Segretariato Sociale può occuparsi della gestione del numero verde/ un’utenza di telefonia sociale disponibile, a seconda del bisogno espresso può:

  • –  segnalare, agli Uffici di piano e/o i Servizi sociali Professionali comunali, le situazioni più complesse
  • –  attivare direttamente i servizi essenziali quali la consegna dei generi alimentari e di prima necessità e medicinali nonché dei pasti a domicilio, con il supporto delle reti di prossimità.A tal fine si rende necessario promuovere l’attivazione di reti di prossimità, coinvolgendo le associazioni di volontariato e di promozione sociale e sensibilizzando i cittadini ad aiutare nonché a segnalare le richieste al numero verde. L’obiettivo è quello di creare delle reti informali e/o “di collegamento a distanza” che si collocano accanto a quelle più tradizionali, al fine di raggiungere quella parte di popolazione più esposta a rischi, attivando per quanto possibile servizi di tele-assistenza e tele-controllo a favore di anziani soli, o nuclei familiari comunque esposti particolarmente al rischio di solitudine e di disagio per effetto dell’emergenza.

L’ufficio di piano dovrà attivare attraverso il Segretariato sociale un coordinamento stabile con l’ASL e i comuni del distretto sanitario competente al fine di raccogliere segnalazioni di soggetti da prendere in carico, individuando anche il tipo di servizio (pasti, acquisto farmaci ecc.) da attivare con soggetti del Terzo settore.

Sicuramente un’ipotesi di collaborazione con i distretti sanitari è attivare un servizio a favore delle persone dimesse dagli ospedali e prive di una rete familiare.

Dal territorio sono molto richiesti i servizi di pacchi alimentari, di buoni spesa e buoni pasto. Si specifica che questa tipologia di servizio non è un intervento di contrasto al disagio economico, ma un’azione a favore delle persone fragili e non autosufficienti che in questo momento emergenziali hanno difficoltà derivanti dall’isolamento. Il distretto potrà attivare accordi con le catene di distribuzione alimentare per il servizio di consegna a domicilio e per supportare chi non è in grado di provvedere autonomamente.

Un servizio specifico che si suggerisce è quello psicologico alle persone in quarantena.

L’ufficio di piano deve anche attivare, attraverso i media e il web, un servizio di informazione delle opportunità di assistenza che sono state messe in atto nel proprio territorio, dando anche pubblicità all’attività del terzo settore svolta sotto il coordinamento degli Uffici di Piano. Inoltre la Regione, durante il periodo emergenziale, potrà prevedere delle videoconferenze settimanali con gli uffici di piano e con il coordinamento degli uffici di piano per diffondere le buone pratiche e coordinare e monitorare le attività

Il Comune di Roma Capitale e i distretti sociosanitari continuano a garantire l’erogazione dei livelli essenziali delle prestazioni e il funzionamento dei servizi essenziali secondo le indicazioni della DGR 115/2020. La funzionalità degli uffici di piano viene assicurata attraverso strumenti informatici e tecnologici, nel rispetto delle disposizioni di cui all’articolo 87 del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18 in materia di “lavoro agile”. Gli uffici di piano continuano a mantenere i contatti con i comuni del distretto sociosanitario (con i municipi per il Comune di Roma Capitale) nonché i contatti con le ASL, anche attraverso videoconferenze, applicazione informatiche di messaggistica istantanea e quant’altro. In particolare gli uffici di piano dei distretti sociosanitari devono trovare

modalità operative idonee per supportare i comitati dei sindaci dei distretti per le deliberazioni e gli indirizzi in merito all’attuazione della DGR 115/2020 e allo svolgimento delle attività ordinarie.

 

2. Coinvolgimento degli Enti del terzo settore

In relazione al coinvolgimento degli enti del terzo settore in occasione dell’emergenza, qualora tali enti non siano gestori di servizi pubblici per i quali non è prevista la sospensione delle attività, l’ufficio di piano, una volta approvato dal Comitato dei sindaci un piano di sintesi delle attività emergenziali da attivare nel distretto sociosanitario ai sensi della DGR 115/2020, comunica agli enti presenti nel territorio distrettuale le attività in cui gli stessi possono essere coinvolti secondo criteri di trasparenza e imparzialità. Per quanto concerne il Comune di Roma Capitale, potrà avviare anche a livello municipale, collaborazioni con gli enti del terzo settore operanti nel suo territorio sempre secondo criteri di trasparenza e imparzialità.

Gli Uffici di Piano devono coordinarsi con i Centri Operativi Comunali o intercomunali (c.d. COC) costituiti secondo le direttive nazionali del Dipartimento della Protezione civile nell’ambito del suo territorio di riferimento, onde evitare sovrapposizione di interventi nei confronti degli stessi soggetti. Tali centri coordinano le organizzazioni dei volontari di protezione civile del territorio che svolgono attività di supporto ai soggetti fragili in carico o comunicati ai servizi sociali del distretto o di soggetti in quarantena presso la propria abitazione.

Le attività di supporto consistono nella consegna di generi alimentari a domicilio, nella consegna di medicinali, di DPI forniti dal soggetto sanitario competente, nella consegna di altri beni di prima necessità.

Il servizio di consegna, nei casi di soggetti in quarantena, dovrà avvenire senza contatto diretto, valutando le caratteristiche dei soggetti destinatari (es. valutazione dell’età e delle possibilità di deambulazione e movimentazione di oggetti pesanti) e del loro domicilio.

L’Ufficio di piano, avvalendosi del materiale fornito ai comuni dalla protezione civile nazionale e regionale, dovrà fornire ai volontari impiegati su questi servizi tutti i DPI necessari allo svolgimento degli stessi. Nel caso le amministrazioni comunali ne siano sprovviste potranno rivolgersi al Centro Coordinamento dei Soccorsi (CCS), coordinato dalla Prefettura, che raccoglierà le istanze per il successivo inoltro alla Regione che, tramite la funzione dell’Unità di Crisi provvede a dotare i comuni dei necessari DPI.

3. Servizi essenziali

In relazione ai servizi essenziali cui va data priorità nel periodo di gestione dell’emergenza epidemiologica si forniscono le seguenti indicazioni:

1) il Sevizio Sociale Professionale e il Segretariato Sociale continuano a svolgere attività di gestione dell’emergenza tramite un numero verde che opera secondo le seguenti modalità: il Segretariato Sociale segnala le situazioni più complesse all’Ufficio di Piano e continua ad attivare la rete per la consegna di generi alimentari e di prima necessità e medicinali con il supporto delle reti di prossimità che sono attivate in collaborazione con enti del terzo settore previa convenzione o protocollo d’intesa. In relazione all’utenza va data priorità a: persone anziane; persone affette da disturbi psichiatrici; persone affette da gravi patologie; nuclei monofamiliari con minori a carico; persone senza fissa dimora; altre situazioni di isolamento sociale e fragilità.

2) centri diurni e strutture a ciclo semiresidenziale: è stabilita la sospensione delle attività, salvo ulteriori disposizioni.

3) Assistenza Domiciliare- Disabili – Anziani – minori. Il servizio resta attivo con tutte le precauzioni (DPCM del 04.03.2020; DPCM 08.03.2020; DPCM 09.03.2020 e DPCM 11.03.2020; Ordinanze Presidente Regione Lazio n. Z00004 del 08.03.2020, Z00007 del 12.03.2020; DGR n.115 del 17.03.2020) e, qualora previsto in coprogettazione, con l’utilizzo del personale dei centri diurni.

4) Strutture residenziali per minori, anziani e disabili, dare comunicazione ai titolari delle strutture presenti nel distretto: a) della limitazione all’accesso e della raccomandazione di porre massima attenzione alla sanificazione degli ambienti, b) di limitare l’accesso dei visitatori e di ogni utenza esterna secondo le disposizioni delle singole direzioni sanitarie; c) possibilità di interdire l’accesso ai visitatori, e) dotare gli operatori degli opportuni ausili, f) garantire l’assistenza continuativa agli ospiti, g) garantire la copertura degli operatori mancanti h) differire i nuovi ingressi in tutti i casi possibili i) garantire l’ingresso per i minori per i quali il Tribunale per i Minorenni abbia disposto l’accoglienza in struttura e per persone con disabilità e anziani per cui siano venuti meno o impossibilitati i caregiver;

5) Accoglienza notturna: l’attività prosegue nel rispetto delle prescrizioni previste dai vari provvedimenti nazionali e regionali. Valutare la possibilità con gli enti gestori di prolungare la permanenza giornaliera nelle strutture da parte degli assistiti anche utilizzando il supporto del volontariato, nonché di aumentare l’offerta del servizio anche utilizzando l’apporto da parte di soggetti del terzo settore sia in termini organizzativi sia in termini di disponibilità di locali;

6) Trasporto sociale: attivare il trasporto sociale con realtà del territorio, all’interno del distretto e limitatamente alle terapie salva vita.

4. Finanziamento

Per il finanziamento delle azioni aggiuntive previste nella DGR 115/2020, oltre ad eventuali fondi propri, è data possibilità di utilizzare le risorse, già presenti nei bilanci dei comuni o enti capofila dei distretti sociosanitari, erogate dalla Regione nell’ambito della programmazione dei servizi e degli interventi sociali antecedente all’approvazione del piano sociale regionale che non siano oggetto di obbligazioni giuridicamente vincolanti e comprese nei fondi di programmazione delle misure di cui alla DGR 136/2014, fino ad un importo massimo di Euro 150.000,00 per distretto.

Il Comune di Roma Capitale potrà utilizzare una somma non superiore a Euro 300.000,00 a valere sulle risorse della misura 1 assegnate con la determinazione n. G00472 del 21 gennaio 2020.

5. Monitoraggio

Al fine di permettere la conoscenza dei processi attivati dall’attuazione della deliberazione n. 115/2020 è prevista in capo al Comune di Roma Capitale e ai distretti sociosanitari un’attività specifica di monitoraggio tesa a rilevare in tempo reale le iniziative attivate e la loro reale consistenza.

Nella tabella 1 allegata viene fornita una scheda che elenca le attività messe in campo per l’emergenza e le risorse impegnate, nonché le attività in cui vengono coinvolti gli enti del terzo settore.

Si rammenta che gli interventi finanziabili riguardano:

  • –  attivazione del numero verde/utenza telefonica sociale;
  • –  attivazione del servizio di teleassistenza
  • –  ampliamento del servizio di assistenza domiciliare e del Pronto Intervento Sociale,relativamente al periodo dell’emergenza, al fine di rispondere alle esigenze delle persone

    in situazione di isolamento e fragilità.

  • –  prolungamento della permanenza giornaliera delle persone senza fissa dimora nellestrutture di accoglienza notturna;
  • –  attivazione di accordi con le catene di distribuzione alimentare per il servizio diconsegna a domicilio per supportare chi non è in grado di provvedere autonomamente
  • –  finanziamenti per l’acquisto di mascherine, guanti ed altri prodotti utili ad evitare ladiffusione del virus COVID 19 indicati da disposizioni nazionali e regionali;
  • – accordi con gli enti del terzo settore per la distruzione dei beni di prima necessità (esempio consegna pacchi, medicine etc.)

In particolare per i distretti sociosanitari si chiede di comunicare da quali fondi di riprogrammazione, di quali misure viene recuperata la somma di euro 150.000,00 (es.: Euro 10.0000 da misura 1 + Euro 140.000 da misura 6.2)

Da ultimo si chiede di comunicare se nel territorio vi siano immobili, di proprietà pubblica o privata che possano essere utilizzati quali centri di accoglienza nel periodo emergenziale per persone senza fissa dimora.

Ulteriori adempimenti di monitoraggio potranno essere richiesti in funzione della durata della emergenza.

6. Scadenze

Il Comune di Roma Capitale e i distretti sociosanitari presentano alla Direzione regionale per l’Inclusione sociale il piano di sintesi delle attività emergenziali di cui alla DGR 115/2020, ivi compresa la tabella 1 debitamente compilata, entro 10 giorni a far data dalla comunicazione della presente determinazione, qualora non abbiano già presentato quanto richiesto dopo la pubblicazione della suddetta deliberazione.

Gli Uffici di Piano monitorano l’andamento della spesa per gli interventi di cui al presente documento e ne comunicano settimanalmente lo stato di avanzamento alla Direzione regionale per l’Inclusione sociale utilizzando la tabella 1. Rendiconteranno le spese finali sostenute entro 90 giorni dalla data di cessazione dell’emergenza sanitaria.