400 MILIONI AI COMUNI PER LA SOLIDARIETA’ ALIMENTARE

Il Governo Conte al fianco dei Comuni per sostenere le famiglie nell’emergenza.

Firmato un Dpcm per girare ai Comuni 4,3 miliardi in anticipo rispetto alla scadenza prevista a maggio ai quali si aggiungo 400 milioni destinati alle persone in difficoltà.

Grazie alla collaborazione con Governo e ANCI, con l’ordinanza n.658 della Protezione Civile sono state stanziate risorse pari a 400 milioni di euro da destinare a misure urgenti di solidarietà alimentare.

Le risorse saranno trasmesse entro il 31 marzo 2020 e così ripartite:

  1. Una quota pari all’80% del totale, per complessivi euro 320 milioni, è ripartita in proporzione alla popolazione residente di ciascun comune
  2. Una quota pari al restante 20%, per complessivi 80 milioni, è ripartia in base alla disanza tra il valore reddito pro capite di ciascun comune e il valore medio nazionale, ponderata per la rispettiva popolazione.

Il contributo minimo per ciascun comune non può essere inferiore a 600 euro

Viene inoltre raddoppiato il contributo assegnato ai comuni ai sensi dell’alegato 1 del DPCM 1 marzo 2020

I comuni possono destinare alle misure urgenti di solidarietà alimentari eventuali donazioni e, a tal fine, è autorizzata l’apertura di appositi conti correnti bancari presso il proprio tesoriere o conti correnti postali onde fare cofluire le citate donazioni.

Tali risorse possono essere utilizzate per l’acquisizione di:

  • Buoni spesa utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari presso gli esecizi commerciali contenuti nell’elenco pubblicato da ciascun comune nel proprio sito istituzionale,
  • Generi alimentari o prodotti di prima necessità

In tali operazioni, i Comuni possono avvalersi degli enti del Terzo Settore.

Chi ne beneficia?

L’ufficio dei servizi sociali di ciascun Comune individua la platea dei beneficiari ed il relativo contributo tra i nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dell’emergenza e tra quelli in stato di bisogno

I criteri utilizzati devono soddisfare le necessità più urgenti ed essenziali con priorità per quelli non già assegnatari di sostegno pubblico.

I Comuni si coordinano con gli enti attivi nella distribuzione alimentare nell’ambito del Programma FEAD

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