SAPERE I SAPORI. TORNA IL PROGRAMMA REGIONALE DI EDUCAZIONE ALIMENTARE E AMBIENTALE NELLE SCUOLE
Torna Sapere i Sapori, il programma regionale di comunicazione ed educazione alimentare e ambientale che dal 1998 entra nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie della Regione Lazio.
Il bando, pubblicato in collaborazione con Arsial, mette a disposizione 211 mila euro, ripartiti proporzionalmente sulle province laziali, e prevede un contributo massimo di 2 mila euro ad istituto scolastico.
La nuova edizione dello storico programma prevede il coinvolgimento dei Guardiaparco regionali che potranno tenere incontri tematici nelle scuole partecipanti e sensibilizzare gli studenti sui temi ambientali e sul sistema dei Parchi del Lazio. Sarà inoltre possibile per le stesse scuole partecipare al programma di educazione ambientale “Gens”.
Un programma storico e precursore che punta sulle scuole e sulle nuove generazioni per sensibilizzare ed educare alla sostenibilità in tutti i suoi aspetti. Solo partendo dai nostri bambini e dalle nostre bambine possiamo lavorare seriamente ad una nuova economia e un nuovo modello di convivenza.
Gli istituti scolastici ammessi potranno utilizzare i fondi
- Didattica in sede: Incontri didattici e formativi per alunni e docenti, con eventuale coinvolgimento dei genitori; laboratori scientifici, di cucina e sensoriali, azioni didattiche volte ad educare e formare gli studenti sui temi dell’educazione alimentare.
- Visite didattiche esterne: Visite a fattorie didattiche, ad aziende di produzione e trasformazione di prodotti agricoli, ad istituti di ricerca nei settori agricolo ed alimentare, visite a luoghi didattici tematici, visite ed esperienze di campo volte a conoscere le produzioni e le filiere alimentari locali.
- Eventi esterni: Partecipazione ad iniziative legate all’educazione alla corretta alimentazione; a giornate tematiche, ad eventi, mostre e manifestazioni inerenti all’educazione alla corretta alimentazione.
- Orti scolastici: Progettazione e realizzazione di orti didattici, possibilmente biologici, su spazi di proprietà o comunque nella disponibilità degli Istituti scolastici e gestiti insieme agli studenti; integrazione del tema “gestione dell’orto” nelle attività didattiche convenzionali.
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